Domani alle 20 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime si terrà la veglia di preghiera dopo che il Papa, alle 17, consacrerà il mondo intero, ed in particolare la Russia e l’Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria.

Il miracolo a Siracusa

L’atto del Santo padre tocca molto Siracusa dove dal 29 agosto al primo settembre del 1953 in una casa, in via degli Orti, da un quadretto di gesso raffigurante la Madonna che mostra il proprio Cuore immacolato sgorgarono lacrime. Un miracolo che, ogni anno, viene celebrato al Santuario della Madonna della Lacrime, costruito proprio in ricordo di quell’evento.

L’auspicio del Papa

Al Cuore Immacolato di Maria, il Pontefice consacrerà l’Ucraina e la Russia, mentre a Fatima, per suo volere, farà lo stesso il suo elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski. L’auspicio del Papa è che l’atto di consacrazione dei popoli al Cuore Immacolato di Maria “porti la pace al mondo intero”.

L’arcivescovo di Siracusa

“Il primo dono del Risorto ai discepoli è la pace – ha detto l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto -. La prima pace che siamo chiamati a vivere è la pace prima di tutto di noi stessi con Dio, pace che nasce dall’unione con Lui per cui non possiamo vivere più altra vita che la sua. Questa è la prima pace: l’unione più intima con Dio. Nell’unità col Cristo noi dobbiamo vivere anche un’altra pace con tutti gli uomini”. E contenuto essenziale dell’annunzio cristiano è “la ricerca della pace”.

Papa Francesco ha rivolto ancora una volta l’invito a fermare le guerre: “Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra: con la guerra tutto si perde, tutto – ha detto il Pontefice -. Non c’è vittoria in una guerra: tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità, ci faccia capire che occorre invece sconfiggere la guerra. Lo Spirito del Signore ci liberi tutti da questo bisogno di autodistruzione che si manifesta facendo la guerra”.

Papa Francesco ha esortato anche a pregare “perché i governanti capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione del problema”, che “la soluzione è lavorare insieme per la pace e, come dice la Bibbia, fare delle armi strumenti per la pace”.