Per l’ex presidente del Consorzio universitario Archimede, Salvo Baio, Siracusa non ospiterà dei nuovi corsi di laurea legati all‘Università degli studi di Catania.

L’annuncio del Comune di Siracusa

Una presa di posizione che fa seguito alla conferenza stampa della settimana scorsa al Comune di Siracusa in cui è stato presentato l’accordo tra l’Ateneo catanese e l’amministrazione comunale per migliorare l’offerta universitaria, coincisa, secondo quanto riferito dal governo della città con il nuovo corso di laurea in Beni culturali-curriculum Promozione del patrimonio culturale ed il ritorno della Scuola di specializzazione in Beni archeologici.

“Non ci sono nuovi corsi”

“Non ci sono nuovi corsi, oltre a quelli già esistenti e cioè Architettura e Promozione del patrimonio culturale, quest’ultimo attivato nell’anno accademico 2020/2021. Ancora una volta la Giunta Italia promette ciò che non farà e che non è riuscita a fare in questi anni” assicura l’ex presidente del Consorzio universitario Archimede Salvo Baio.

“Beni culturali è un flop”

L’ex presidente del Consorzio universitario di Siracusa affonda il colpo anche sul corso di laurea in Beni culturali.

“Peraltro il corso in beni culturali è stato, spiace dirlo – dice Baio – un flop, se solo si tiene conto che tra il primo e il secondo anno accademico in tutto si sono iscritti poco più di cinquanta studenti. Va ricordato che a giugno di due anni fa Italia e Granata avevano promesso l’attivazione di master internazionali e l’avvio di collaborazioni con università di altri Paesi e che, il solito refrain, avrebbero ampliato l’offerta formativa. Niente di tutto questo è avvenuto”.

L’intesa tra Catania e Siracusa

L’ex presidente del Consorzio Archimede ricorda i vecchi patti tra l’Università di Catania ed il Comune di Siracusa, in base a quali sarebbero stati previsti “tra lauree triennali e specialistiche, tre corsi in Architettura e cinque in Beni culturali, oltre alla Scuola di Archeologia”.

“Inoltre risultavano attivati un master di primo livello con la facoltà di Giurisprudenza, un master di secondo livello in lingua inglese per studenti di vari Paesi del Mediterraneo con la Scuola superiore di Catania e un master di secondo livello con la facoltà di Lettere. A Siracusa erano iscritti 2265 studenti universitari” ricorda Baio.

Fallimento universitario

Quel patto, nella tesi di Baio, è fallito,  “ridotto alla sola Architettura” ma, “al netto delle buone intenzioni e sorvolando sulle promesse, rimaste tali, di Italia e di Granata, resta il fatto che l’attuale amministrazione non ha purtroppo saputo dar vita ad un razionale e moderno progetto universitario per Siracusa” aggiunge l’ex presidente del Consorzio Archimede.

I lavori di ristrutturazione di 2 edifici

Il Comune di Siracusa, per bocca del sindaco, Francesco Italia e dell’assessore alla Cultura, Fabio Granata, ha anche annunciato degli interventi per la ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri, concesso in comodato d’uso gratuito per 50 anni dal Comune all’Università di Catania e che ospiterà al termine dei lavori di circa un anno il corso di laurea in Beni culturali-curriculum Promozione del patrimonio,  e della Caserma Abela. In quest’ultima struttura si tengono le lezioni della facoltà di Architettura: secondo il Comune gli interventi, pari 8 milioni e 800 mila euro, dovrebbero durare circa 24 mesi.

“La ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri, benchè tardiva, è una buona notizia, perchè i corsi universitari devono tenersi in edifici prestigiosi; ancora più importante è l’annuncio del progetto di ristrutturazione dell’ex caserma Abela perchè conferma la volontà dell’ateneo catanese di consolidare l’insediamento siracusano” conclude Baio.