I dati sugli atti persecutori ai danni delle donne avvenuti nel Siracusano sono scoraggianti. Dalle informazioni fornite dalla Questura di Siracusa, ponendo a confronto il numero di casi di stalking nel periodo da gennaio a settembre dello scorso anno e durante gli stessi mesi del 2020, si nota un incremento degli atti persecutori che passano da 144 a 163″.
Spesso si tratta di ex mariti o ex fidanzati che, per nulla rassegnati all’idea della fine della relazione sentimentale, trasformano le vite delle donne in un vero e proprio incubo. Si verificano, ad esempio, pedinamenti nei posti frequentati dalle vittime, come il posto di lavoro o i luoghi di incontro.
Ma stando ai dati della Questura si registrano anche “delle diminuzioni dei maltrattamenti che da 196 passano a 145 e delle violenze sessuali che da 20 diminuiscono a 13”.
Più in generale, su scala nazionale, dei quattro delitti di nuova introduzione, quello che ha fatto registrare più trasgressioni (1.741 dal 9 agosto 2019 all’8 agosto 2020), spesso sfociate in condotte violente nei confronti delle vittime, “è la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare” spiegano dalla Questura.
Le regioni dove si sono registrate più violazioni sono la Sicilia, il Lazio ed il Piemonte. 11 reati in un anno relativi al delitto di costrizione o induzione al matrimonio, altra figura introdotta volta a contrastare il fenomeno dei cosiddetti matrimoni forzati e delle spose bambine: il 36% delle vittime è risultato minorenne.
“Il reato di deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso di nuova introduzione prevede l’ergastolo se dal fatto consegua un omicidio. Dei 56 casi denunciati, il 76% hanno riguardato vittime di
sesso maschile e gli autori sono al 92% uomini” spiegano dalla Questura di Siracusa.
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