E’ sollevato il deputato regionale della Dc, Carlo Auteri, dopo la sentenza di assoluzione al termine del processo Qualunquemente. In primo grado, l’esponente politico, ma per quella vicenda in veste di imprenditore dello spettacolo, venne condannato ad un anno e due mesi solo che i giudici della Corte d’Appello hanno ribaltato tutto, assolvendo non solo il parlamentare Ars ma altri 10 imputati, tra cui l’ex sindaco di Priolo, Antonello Rizza, che erano stati precedentemente condannati.
Una vicenda lunga oltre 10 anni
“La Corte d’Appello di Catania ha posto la parola fine – dice Auteri – su una vicenda che per oltre dieci anni ha segnato la mia vita politica e personale. Dal 2019 ad oggi sono stato oggetto di accuse infondate, offese e denigrazioni che hanno colpito non solo me, ma anche la mia famiglia e la mia comunità. Ho scelto di affrontare il processo a testa alta, con fiducia nella giustizia, e adesso i giudici hanno ristabilito la verità. Il tempo è galantuomo: chi mi ha dipinto come un criminale oggi deve prendere atto che non avevo commesso alcun reato”.
L’attacco di Auteri
Auteri, nella sua analisi sulla vicenda, si toglie dei sassolini dalle scarpe. “Invito tutti a non lasciarsi trascinare da giudizi affrettati o da chi cavalca il fango per interessi personali. La giustizia è lenta, ma arriva, e quando arriva mette il punto. A chi mi ha attaccato con leggerezza dico: vergognatevi. Ai miei concittadini, invece, dico: non giudicate mai senza i fatti. Perché sono i fatti – e non le parole – a scrivere la verità – conclude – Ora posso guardare avanti con serenità, con ancora maggiore impegno nel lavoro politico e istituzionale a servizio della mia terra”.
L’inchiesta in pillole
Si tratta di una vicenda di oltre 10 anni fa che aveva come epicentro il Comune di Priolo, in quel periodo guidato dal sindaco Antonello Rizza e secondo la tesi dei magistrati, l’allora primo cittadino, con la complicità di alcuni assessori e dirigenti comunali, avrebbe elargito cospicui sussidi in favore di persone che non avevano i requisiti al fine di ottenere voti nelle elezioni regionali dell’ottobre 2012 e nelle consultazioni amministrative del giugno 2013. Secondo i pm siracusani, Auteri avrebbe ottenuto l’organizzazione del Carnevale del 2013 di Priolo grazie ai favori dell’allora sindaco Rizza, guadagnando soldi in più con delle fatture gonfiate. In realtà, già nel processo di primo grado, davanti al Tribunale di Siracusa, questa tesi accusatoria era stata rigettata dai giudici.






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