I giudici della Corte d’Appello di Catania hanno emesso le sentenze di assoluzione nei confronti di 11 persone coinvolte nell’inchiesta della Procura di Siracusa, denominata Qualunquemente. Un giudizio che ribalta quello di primo grado, risalente al 2019, quando il Tribunale di Siracusa condannò 10 imputati, assolvendone 6.
La vicenda
Si tratta di una vicenda di oltre 10 anni fa che aveva come epicentro il Comune di Priolo, in quel periodo guidato dal sindaco Antonello Rizza e secondo la tesi dei magistrati, l’allora primo cittadino, condannato in primo grado ed assolto in Appello, con la complicità di alcuni assessori e dirigenti comunali, anch’essi assolti in secondo grado, avrebbe elargito cospicui sussidi in favore di persone che non avevano i requisiti al fine di ottenere voti nelle elezioni regionali dell’ottobre 2012 e nelle consultazioni amministrative del giugno 2013.
Il coinvolgimento di Auteri
Inoltre, per l’accusa, ci sarebbe stato il coinvolgimento di Carlo Auteri, assolto anche lui, attuale deputato regionale della Dc, che avrebbe ottenuto l’organizzazione del Carnevale del 2013 di Priolo grazie ai favori dell’allora sindaco Rizza, guadagnando soldi in più con delle fatture gonfiate. In realtà, già nel processo di primo grado, davanti al Tribunale di Siracusa, questa tesi accusatoria era stata rigettata dai giudici.
Le assoluzioni
I giudici della Corte di Appello di Catania hanno assolto perché il fatto non sussiste Giuseppa Arcidiacono, Carlo Auteri, Flora La Iacona, Sebastiano Mazzone e Beniamino Scarinci. Non doversi procedere per Marco Angelino, Carlo Auteri, Beniamino Scarinci ed Antonello Rizza per “estinzione dei reati”. Assolti perché “il fatto non è previsto dalla legge come reato” Giuseppa Arcidiacono, Lucia Grasso, Flora La Iacona, Giuseppe Pinnisi, Antonello Rizza e Paola Scalogna. Assolti Flora La Iacono e Lucia Grasso perché il fatto non costituisce reato.
Le spese processuali
La Corte d’Appello ha condannato Marco Angelino, Carlo Auteri, Antonello Rizza, Beniamino Scarinci al pagamento delle spese processuali pari a 6287,10 sostenute dal Comune di Priolo costituitasi parte civile.
Le condanne in primo grado
Queste le sentenze al termine del processo di primo grado: tre anni per Antonello Rizza; 1 anno ed 11 mesi per Beniamino Scarinci, 5 mesi per Giuseppe Pinnisi; 1 anno ed 11 mesi per Flora La Iacona; 1 anno e 2 mesi per Lucia Grasso; 4 mesi per Paola Scalogna; 1 anno e 2 mesi per Carlo Auteri; 8 mesi per Giuseppa Arcidiacono; 8 mesi per Sebastiano Mazzone; 8 mesi per Marco Angelino.
La difesa di Rizza
Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Tommaso Tamburino, difensore di Rizza insieme a Domenico Mignosa. “Dopo 12 anni di battaglie processuali, anche l’ultimo processo – dice l’avvocato Tamburino – che vedeva imputato il Sindaco Rizza si è concluso con un verdetto di proscioglimento: la Corte di Appello di Catania ha infatti confermato la legittimità della condotta di Rizza, che è stato assolto da ben tre ipotesi di concussione, tutte fondate su accuse che sono poi risultate destituite di fondamento. Questa sentenza restituisce lustro e dignità al Sindaco Rizza, sia come uomo che come pubblico amministratore”




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