Trattativa lunga, ma tanta voglia di vestire la maglia del Palermo. Dario Saric, centrocampista bosniaco nato in Italia, è uno dei volti nuovi più atteso in rosanero. Ha già giocato a Reggio Calabria ed in casa col Genoa e come tutti i volti nuovi si sta integrando componendo uno dei reparti di centrocampo sulla carta più forti della serie B.

Il centrocampista, classe 1997, parla del valzer che lo ha portato al Palermo. “E’ stata una trattativa molto lunga. Come sappiamo, il mercato estivo dura tanto ed ognuno si prende i propri tempi. Le trattative si allungano soprattutto quando ci sono più squadre di mezzo. Ci va di mezzo il giocatore che non si allena a dovere e perde un po’ la forma fisica. Sto lavorando con lo staff medico e tutto. Sono qui da due settimane”. Saric ha pure raccontato le sue sensazioni dopo la partita con i marchigiani dello scorso 27 agosto. “Sono situazioni particolari ma quando ci sono queste trattative non dipende da nessuno. Un giocatore fa fatica a vivere in maniera equilibrata. Ma quando non dipende da te non puoi neppure fartene un problema”.

Saric “Un orgoglio essere qui a Palermo”

Saric ha parlato delle sue sensazioni. Arrivato praticamente dopo la partita con l’Ascoli che ha visto i marchigiani espugnare 3-2 il Barbera, è poi stato ufficializzato in rosanero pochissimi giorni dopo.

“Per me è un orgoglio perché quando una società come Palermo ed un gruppo sceglie me tra migliaia è questo. Ma se un gruppo così sceglie me vuol dire che ha visto qualche cosa ed ho l’obbligo di lavorare bene ed al meglio per dimostrare quanto valgo e ringraziare Palermo ed il City Group ma credo di dare il 100%.”

“Appena mi hanno parlato di Palermo mi sono acceso”

Il volto nuovo del centrocampo palermitano ha anche raccontato del suo impatto con pubblico e stadio. “Impatto con Palermo è stato incredibile. Appena mi hanno parlato di Palermo mi sono acceso. Avevo un ricordo di quando ero venuto a giocare. Ricordavo lo stadio e non vedevo l’ora. Quando sono entrato in campo, i primi secondi sono rimasto fermo ed incantato. Con mister Corini non ci conoscevamo, abbiamo sempre giocato contro ma sono già in sintonia a livello tattico da mezz’ala. Non faccio tanti gol ma aiuto la squadra in altri modi. Ci devo lavorare sul gol, le mie caratteristiche sono altre, corsa, fisico”.

Caratteristiche tattiche

Saric parla delle sue propensioni tattiche e del suo adattamento nel centrocampo. “Giocando a tre a centrocampo il ruolo della mezz’ala è naturale, a due ad Ascoli sto al centro ma non mi sono posto il problema, provo a fare tutti i ruoli”.

Ed aggiunge: “La concorrenza aiuta, serve, stimola, siamo tutti forti e va bene così. Ho dei compagni molto forti ed è un centrocampo di livello. Mi sto trovando bene. Broh e Damiani sono di qualità, Segre e Saric hanno fatto bene. Palermo ha un centrocampo veramente forte ed è la base”.

Entusiasmo e voglia di serie A col Palermo

E prosegue: “Entusiasmo è importante e quando ti chiama una società come Palermo con questa voglia qui era un incentivo ulteriore a venire in rosanero. Mi sono sempre sentito con i vari direttori per capire le tempistiche che non dipendevano da me. Essere un punto importante di una squadra così ti incentiva a far meglio”.

Le ambizioni di Dario Saric

La mezzala ex Ascoli parla delle sue ambizioni. “Sono venuto qui perché voglio diventare importante e raggiungere l’obiettivo che la città meriti. Non penso ci sia bisogno di dirlo che Palermo merita la serie A. Il fatto di essere qui, c’erano altre squadre, altre trattative ma l’affetto che ho sentito mi ha fatto venire più carica. Tutto questo si è tramutato in voglia di fare bene”.

Il centrocampista prosegue: “Siamo giocatori nuovi, siamo forti, sappiamo che tempo non è nostro amico perché ci sono già partite decisive ma stiamo lavorando. Sappiamo che è un’annata importante per gli investimenti fatti, per gli arrivi e perché la squadra ha nomi importanti. Stiamo lavorando per creare questo gruppo”.

Su Palermo e l’arrivo in Italia

Saric conosceva Palermo per esserci stato in vacanza in città ed ha raccontato il suo impatto. “Palermo è una città caotica, è una città grande ma non ho avuto problemi. La città mi piace, mi piace il mare ma la conoscevo essendoci venuto in vacanza due anni fa”.

Ed ha raccontato l’arrivo in Italia della sua famiglia, scappata dalla guerra nell’ex Jugoslavia La storia della mia famiglia purtroppo è particolare, figlia della guerra in Jugoslavia. Siamo venuti qui nel 1994 in seguito al ferimento di mio padre. Quando vieni da una situazine difficile rimani legato alle radici. Sono nato qui ma mi sento bosniaco. I miei genitori e la mia famiglia hanno lattato li”.

“Per me un onore vestire la maglia della nazionale bosniaca”

Capitolo nazionale, Saric spera di raggiungere questo traguardo, appena sfiorato un paio di anni fa. “Per me giocare in nazionale bosniaca sarebbe un onore. Se fossi convocato lotterei per questa maglia. Chiaro essere un obiettivo essere in nazionale. Due anni fa ero stato convocato ma ero infortunato”.

Ed infine una nota su Mato Jajalo, bosniaco come lui che nel recente passato ha vestito la maglia rosanero: “lo incontrato quando io ero a Carpi. Ricordo che quando ci siamo incontrati in campo gli ho chiesto la maglia. Per me era importante”.

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