• La storia di Maurizio Schillaci, ex calciatore, oggi senzatetto.
  • La carriera del cugino di Totò Schillaci è stata compromessa dagli infortuni.
  • Il servizio di Antonio Turco per BlogSicilia.it.

Quando si passeggia per piazza Verdi e per via Maqueda, a Palermo, è facile imbattersi in Maurizio Schillaci, cugino del celebre Totò, l’eroe delle Notti Magiche di Italia 90. Con il goleador di quei mondiali Maurizio ha condiviso la passione per il calcio, il mestiere ma con una sorte diametralmente opposta.

Sì, perché oggi Maurizio, 58 anni, vive in strada, insieme al suo cane Johnny, che chiama figlio. Eppure, la sua vita, se fosse stato fortunato, se non fosse stato falcidiato da gravi infortuni, avrebbe potuto prendere una piega diversa.

Maurizio, infatti, esordì con il Palermo a 17 anni e nel 1983 si trasferì al Licata allenato da Zdenek Zeman dove disputò una stagione di C2 e una di C1. Poi, nel 1986, il passaggio alla Lazio, in Serie B, con cui giocò 11 partite e 1 goal (con il Cagliari il 21 dicembre, in trasferta). Successivamente vestì le maglie di Messina e Juve Stabia. In totale, Maurizio Schillaci ha collezionato 37 presenze e 4 reti in Serie B.

«Non ho fatto la vita degli altri calciatori – ha raccontato l’ex giocatore nel servizio di BlogSicilia.it a firma di Antonio Turco – Non mi sono divertito. Avevo una tenosinovite ma mi hanno curato come se fosse uno strappo muscolare. Mi dicevano che ero un malato immaginario, che non avevo carattere. Ma mi allenavo il doppio degli altri».

Oggi Maurizio, che in passato ha avuto problemi con la droga, vive in strada e dorme in una Panda: «Sto cercando casa ma nessuno mi fa un contratto». Nonostante ciò, Maurizio non perde la speranza: «La vita è bella».

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