Attaccante esperto, classe 1992, per la categoria con una non troppo lontana puntatina in A (ed una rete storica per il suo Empoli che espugnò lo Juventus Stadium, ndr), adesso pronto a lavorare ed a dare il meglio in rosanero dopo un paio di stagioni interlocutorie. Leonardo Mancuso, nuovo attaccante del Palermo in arrivo in prestito dal Monza, si presenta dal ritiro di Ronzone.

Giocatore duttile, che può ricoprire i ruoli del reparto offensivo. “Fino a 25-26 anni ho giocato prevalentemente esterno d’attacco e poi mi sono spostato più al centro. Finora nella mia carriera ho fatto un po’ tutti i ruoli del reparto offensivo. Sono pronto ad interpretare quello che mi verrà chiesto”.

“Importante essere già in ritiro con i compagni”

Mancuso parla dell’importanza di essere in ritiro fin da subito con i nuovi compagni. Una questione di amalgama, ambientazione, alchimia. Ma anche di volontà di costruire qualche cosa di solido ed essere in grado di lottare per la serie A, obiettivo ormai dichiarato dal club di viale del Fante e dalla rispettiva proprietà.

“Sto cercando di ambientarmi il più velocemente possibile – sottolinea -. Sono contento di essere arrivato subito nei primi giorni di ritiro. Io come gli altri miei compagni. Ritengo sia importante iniziare a costruire la stagione da qua, dal ritiro. Più siamo quelli che affronteranno la stagione meglio è perché ci vuole tempo per creare l’alchimia giusta. Contento di essere arrivato fin qui da subito”.

Il confronto con una grande piazza

Pizzighettone, Carrarese, Cittadella, Catanzaro, Sambenedettese, Pescara, Empoli, poi Monza e Como. Queste le maglie vestite nella lunga carriera di Mancuso iniziata nella stagione 2011-2012. Mai una grande piazza e Palermo è sicuramente un capitolo molto affascinante del percorso di qualsiasi calciatore. Il giocatore ha sottolineato: “Era quello che desideravo. Mi mancava giocare in una città così. Sono contento che sia arrivata questa occasione. Sentivo di volermi confrontare con una piazza ed una città così grande e calda come Palermo. Sono molto felice”.

Origini siciliane per Mancuso

Mancuso è un cognome molto diffuso in Sicilia ed in effetti Leonardo Mancuso ha origini isolane come racconta lui stesso: “Mio nonno era siciliano, della provincia di Messina. Mio papà non è mai riuscito nella sua vita a vedere i luoghi dove è nato suo padre, mio nonno”.

La ricetta del Palermo per vincere

Mancuso ha conquistato due volte la promozione in serie A, uno vincendo il campionato ad Empoli nella stagione 2020-2021 quando segnò 20 gol, l’altro vincendo i play off col Monza nel campionato cadetto 2021-2022.

Queste le sue parole: “Ci sono due strade per ottenere la promozione che è quella diretta. In caso di play off ci vorrà un mini-torneo da giocare. Durante la stagione vogliamo stare sicuramente nelle prime posizioni fin da subito per poi giocarcela fino alla fine. Come ho detto prima, il fatto che si cominci a costruire fin da subito la stagione è importante: prima lavoriamo tutti insieme meglio è. Tengo a sottolinearlo. Le vittorie vengono costruite durante la stagione ed è chiaro che durante il campionato ci potranno essere momenti meno positivi e credo che anche l’equilibrio sia un aspetto fondamentale per ottenere i risultati”.

“Dobbiamo essere noi a far venire i tifosi allo stadio”

Il numero degli abbonati, e siamo alla fase di prelazione ancora, sale di giorno in giorno. Nelle scorse ore si è superata ampiamente quota 4.000. “Fa enormemente piacere – osserva – ma non sono io che devo presentare la piazza. Dobbiamo essere noi a far sì che i tifosi vengano più numerosi allo stadio con le nostre prestazioni ed atteggiamenti. Dobbiamo fare in modo che siano felici di venire allo stadio. Spero che questa stagione sia importante sotto tutti i punti di vista. Sono sempre stato legato alle società, tranne nella scorsa stagione. Mi sono sempre trovato bene dove sono stato legato alle società dove ho potuto costruire qualcosa. Sono in prestito ma spero che si possa costruire qualcosa anche per il futuro”.

“Il Barbera stadio fantastico”

Leonardo Mancuso parla delle sensazioni avute quando ha giocato allo stadio Renzo Barbera. Ed ha detto: “Giocando al Barbera ho avuto sensazioni incredibili. E’ uno stadio fantastico. Mi ha colpito: un impatto fantastico che non mi aspettavo. Un conto è vederlo dalla tv, un altro è giocare li e fa tutto un altro effetto”.

Mancuso nelle ultime due stagioni ha avuto dei momenti interlocutori. Una sola rete con l’Empoli in A poi l’approdo al Monza a gennaio del 2022 con 6 reti (5 nella stagione regolare ed una ai play off), poi nel 2022-2023 altre 6 marcature a Como in un campionato non troppo esaltante chiuso comunque con una salvezza serena dopo un avvio da incubo che vide i lariani nei bassi fondi della classifica per diverse settimane.

“Fondamentale l’alchimia di squadra”

“Vorrei parlare poco della scorsa stagione, due anni fa, invece ho fatto un cambio a gennaio ed ho avuto la prima esperienza in serie A (ad Empoli, ndr) e poi a Monza, comunque, si è raggiunto l’obiettivo di squadra che poi è la cosa principali. Non è stata una stagione dal punto di vista personale eccezionale ma ho raggiunto un risultato importante”.

Insomma, a Palermo anche per tornare a segnare come prima. L’attaccante ha poi detto: “Oltre a Matteo Brunori penso che ci siano tanti giocatori bravi in avanti. Penso sia importante trovare un’alchimia di squadra il prima possibile”.

“A Palermo ritrovo diversi compagni ma ero già convinto di essere rosanero”

Mancuso ritrova alcuni ex compagni Pigliacelli, Stulac, Damiani, Bovo nello staff. “Mi hanno accolto bene ma non c’è stato bisogno di parlare con loro per venire a Palermo – ammette -. Sicuramente sono stati i primi ad accogliermi”.

“Il rigorista è Brunori, il numero 7 mi piace”

Ed infine due curiosità. La prima su chi possa essere il rigorista. Nella sua carriera Mancuso ha duellato con i portieri dagli 11 metri per 22 volte segnando in 15 occasioni e sbagliandone sette. Brunori, ricordiamo, nella scorsa stagione ne ha falliti 4. Mancuso ha detto: “Sui rigori, beh, sono aspetti che valuteremo durante la stagione. Credo che Brunori continuerà ad essere il rigoristi”.

L’altra curiosità riguarda il numero di maglia. Nella lista provvisoria, l’attaccante ha scelto il numero 7, è stato di Floriano e Tutino, giocatori che adesso vestono altre maglie. Mancuso: “Il 7, numero di maglia, mi ha accompagnato nelle mie stagioni. E’ un numero che mi piace”.