• Giornata storica per l’atletica italiana alle olimpiadi di Tokyo
  • Oro di Gianmarco Tamberi nel salto in alto parimerito col rappresentante del Qatar Mutaz Essa Barshim
  • Oro, e record europeo, per Lamont Marcell Jacobs che brucia tutti in 9’80

Più in alto, più veloce. Buona parte del motto olimpico si è concretizzato per la spedizione italiana ai Giochi Olimpici di Tokyo in 10 minuti e grazie alla regina degli sport: l’atletica leggera che ha regalato ai colori azzurri emozioni e soddisfazioni fortissime nel salto in alto e nei 100 metri maschili.
Emozioni e soddisfazioni grazie agli ori conquistati da Gianmarco Tamberi nell’alto ed a Lamont Marcell Jacobs, primo in una delle gare a cinque cerchi per eccellenza. Risultati, a dir poco, storici per l’atletica azzurra e, più in generale, per lo sport italiano alle Olimpiadi. L’1 agosto 2021 sarà senza dubbio una giornata da ricordare negli annali.

Più in alto…

Il primo, in ordine cronologico a dare un sussulto alla giornata azzurra è Gianmarco Tamberi, medaglia d’oro ex-aequo con Mutaz Essa Barshim con la misura di 2 metri e 37 centimetri.
Risultato eccellente ottenuto grazie ad una finale iniziata e continuata senza errori fino alla misura con la quale ha vinto. Stesso percorso per il rappresentante del Qatar. Stessa misura per il bielorusso Nedasekau ma con un errore in più.
Una finale perfetta fino ai 2 metri e 37 per lui e per il qatariota che si sono dati battaglia superando continuamente l’asticella in modo convincente. Poi lo stop a 2 metri e 39 centimetri.

La decisione con l’amico-rivale

La finale avrebbe potuto anche avere un epilogo diverso. Vi era, infatti, la possibilità di spareggiare per l’oro ma sia Tamberi che Barshim si sono accordati davanti ai giudici abbracciandosi per una gioia comune. Primo posto ex-aequo, niente caccia al primato personale, rinviata la ricerca del record mondiale di 2 metri e 45 che resiste dal 1993 ed appartiene ancora al cubano Javier Sotomayor. Risultati che possono attendere: c’è un oro olimpico da festeggiare.

Un successo che parte da lontano

Tamberi doveva essere uno dei protagonisti della spedizione azzurra nel 2016 a Rio. Un infortunio alla caviglia sinistra in una gara della Diamond League disputata nel Principato di Monaco poche settimane prima dei Giochi brasiliani nel giorno in cui saltò il suo personale a 2 metri e 39 con il quale oggi avrebbe – probabilmente – vinto l’oro.
Da allora è stata una rincorsa fino ad oggi, cinque anni e due settimane dopo quello stop forzato. Nel frattempo, nel 2019 vince l’oro ai campionati europei indoor di Glasgow con 2,32 m, primo italiano a vincere l’oro nel salto in alto nella rassegna europea al coperto.

Più veloce

Dieci minuti dopo l’oro vinto da Tamberi arriva un secondo – e sicuramente più inatteso – alloro a cinque cerchi. Lamont Marcell Jacobs brucia la pista dello stadio olimpico di Tokyo in 9”80 frantumando il già suo record europeo ottenuto due ore prima.

Jacobs compie il suo capolavoro riscrivendo la storia. Dopo una falsa partenza che elimina il britannico Hughes dalla corsa, ai blocchi di partenza rimangono in sette ma l’azzurro rimane freddo. Ha il tempo di reazione più lento ma la sua azione è perfetta, potentissima e passo dopo passo, metro dopo metro recupera e stacca tutti andando a vincere in solitaria un alloro olimpico da fantascienza. Secondo lo statunitense Fred Kerley in 9”84, terzo il canadese Andre De Grasse in 9”89.

Più veloce di Bolt nella finale di Rio

L’azzurro ha corso 1 centesimo più veloce di Usain Bolt vincitore della finale olimpica dei 100 metri a Rio 2016. Il giamaicano chiuse in 9″81. E scusate se è poco.

Lamont Marcell Jacobs era già entrato nella storia verso mezzogiorno quando sulla pista dello stadio olimpico di Tokyo aveva corso i 100 metri in 9”84 frantumando il record italiano, centrando il record europeo ed entrando nella finale olimpica della distanza. Un risultato mai ottenuto da nessun atleta azzurro.

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