Una studentessa di 20 anni ha denunciato di essere stata stuprata nel gennaio 2020 da alcuni calciatori, all’epoca dei fatti tesserati per la Virtus Verona, in Serie C.

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha affermato: «La vicenda di presunta violenza sessuale che vede imputati cinque calciatori e che coinvolgerebbe una giovane ragazza mi turba come dirigente sportivo e come uomo di famiglia».

«Chiaramente la giustizia deve fare il suo corso, è opportuno salvaguardare il profilo processuale – ha aggiunto Ghirelli – Tuttavia non avrei voluto mai apprendere una simile notizia, da dirigente perché vengono messi in discussione valori come il rispetto dell’altro, che noi professiamo anche fuori dal campo. C’è al contempo un risvolto umano, penso anche alle famiglie della giovane donna e dei calciatori, ai loro amici, alla loro rete sociale, al presidente della Virtus e al club. Penso al turbamento e all’angoscia che stanno provando, sentimenti che al di là del percorso processuale segneranno per sempre la loro esistenza».

LA NOTA DEL CLUB

«Una vicenda di natura privata, avvenuta al di fuori del contesto sportivo e per la quale la giustizia sta facendo il suo corso. La Virtusvecomp Verona una volta venutane a conoscenza, ha mostrato da subito sensibilià  e attenzione limitandosi contestualmente a quanto strettamente di competenza, riponendo massima fiducia nella magistratura, ritenuta l’unica in grado di giudicare. La Virtusvecomp vanta una storia centenaria, fatta di calcio ma soprattutto di solidarietà, impegno sociale e massimo rispetto nei confronti di tutti. Da tanti anni concentra la propria attività tra sport ed inclusione ed ha sempre avuto, tra i suoi valori fondanti, proprio il rispetto verso l’altro chiunque esso sia: uomo, donna, bianco, nero, ricco, povero».

E ancora: «Il nostro modo di vivere l’inclusione ha a che fare con la quotidianità; con la volontà di prenderci cura degli altri, fermamente convinti che tutti abbiano diritto ad essere aiutati e rispettati. Crediamo che le uniche cose che contano davvero siano umanità, sensibilità ed onestà. La cura e il rispetto dell’altro, ancor prima di essere un dovere morale, sono parte del nostro Dna».

La società veronese ha concluso precisando che «sono stati già attivati gli organi legali di fiducia al fine di vedere tutelata la propria immagine di Società modello, riconosciuta tale a livello locale, nazionale ed internazionale».