ROMA (ITALPRESS) – «Destra e sinistra hanno giocato, con una buona dose di cinismo visto che si parla di povertà, una partita di posizionamento dentro una inutile passerella mediatica”. Lo afferma il parlamentare di Italia Viva, ex Pd, ora capogruppo del Terzo Polo al Senato Enrico Borghi intervistato da La Repubblica.
“Lo sanno tutti che 14 miliardi per finanziare la proposta Conte-Landini non ci sono. Quindi diventa tutto tattica. A destra per sterilizzare le tensioni, a sinistra per affermare la teoria del campo largo. Noi diciamo: anzichè cercare spazi nei tg, aprite il Parlamento, discutiamo di salario minimo e della proposta Cisl di partecipazione agli utili dei lavoratori, a prima firma Renzi».
“Noi siamo il centro riformista – continua Borghi – distante dai sovranisti e dai populisti. In Italia la sinistra modello “Fronte Popolare” si è sempre e solo assicurata l’opposizione. Qualora riscoprisse il riformismo, ritroverebbe la sintonia col Paese. La scelta sta a loro». Calenda ha detto che i gruppi del Terzo Polo sono praticamente già sciolti, ma che lui non può lasciare perchè c’è il suo cognome nel logo… Per tagliar corto, quando divorziate? «I gruppi sono strumenti operativi di una volontà politica. La nostra è creare la casa di tutti i riformismi italiani alle Europee. Si chiama politica. E si fa con chi ci sta e chi ci crede».
“Lo sanno tutti che 14 miliardi per finanziare la proposta Conte-Landini non ci sono. Quindi diventa tutto tattica. A destra per sterilizzare le tensioni, a sinistra per affermare la teoria del campo largo. Noi diciamo: anzichè cercare spazi nei tg, aprite il Parlamento, discutiamo di salario minimo e della proposta Cisl di partecipazione agli utili dei lavoratori, a prima firma Renzi».
“Noi siamo il centro riformista – continua Borghi – distante dai sovranisti e dai populisti. In Italia la sinistra modello “Fronte Popolare” si è sempre e solo assicurata l’opposizione. Qualora riscoprisse il riformismo, ritroverebbe la sintonia col Paese. La scelta sta a loro». Calenda ha detto che i gruppi del Terzo Polo sono praticamente già sciolti, ma che lui non può lasciare perchè c’è il suo cognome nel logo… Per tagliar corto, quando divorziate? «I gruppi sono strumenti operativi di una volontà politica. La nostra è creare la casa di tutti i riformismi italiani alle Europee. Si chiama politica. E si fa con chi ci sta e chi ci crede».
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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