ROMA (ITALPRESS) – Lutto nel mondo del calcio: si è spento a 86 anni Carlo Mazzone. Una carriera da difensore spesa quasi interamente all’Ascoli, proprio ai marchigiani aveva iniziato quella da allenatore a fine anni Sessanta, sedendo poi sulle panchine – fra le altre – di Fiorentina, Catanzaro, ancora Ascoli, Bologna (in tre occasioni), Lecce, Cagliari, Napoli, Brescia e soprattutto la ‘suà Roma, guidata dal 1993 al 1996 che coincise con la consacrazione di Francesco Totti in squadra. La sua ultima avventura in panchina nel 2006 al Livorno.
Nato a Roma il 19 marzo 1937, un passato da calciatore a buoni livelli, è passato alla storia per la sua carriera da tecnico, avendo ispirato tantissimi suoi successori e lanciato calciatori che hanno segnato pagine importanti di questo sport. Mazzone, entrato nel 2020 nella Hall of Fame del calcio italiano, detiene il record di panchine in Serie A: 792 ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi. Iniziata la carriera da difensore, nelle giovanili giallorosse, dopo un anno al Latina rientra alla Roma e il 31 maggio 1959 in Fiorentina-Roma fa il suo esordio in Serie A, poi le esperienze con Spal e Siena, prima di arrivare ad Ascoli dove resterà per nove anni, dal 1960 al 1969, collezionando 219 presenze, quasi tutte da capitano. La sua ultima stagione da calciatore, quella 1968-1969, fu anche la sua prima da allenatore, sempre dei bianconeri. E fu proprio al Del Duca, stadio nel quale gli è stata intitolata la nuova tribuna Est, dove iniziò la sua straordinaria carriera da tecnico. Era la stagione 1968-1969 e rimase nelle Marche fino al 1975, riuscendo con due promozioni in tre anni a portare la squadra dalla Serie C alla massima serie e portarla alla salvezza in Serie A. Col suo passaggio alla Fiorentina alza al cielo il suo primo trofeo, la Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1975, e l’anno successivo chiude al terzo posto il campionato 1976-1977. Poi due salvezze di fila col Catanzaro e quattro con l’Ascoli. Nella stagione 1985-1986 sfiora la Serie A col Bologna, ma due anni dopo la trova con il Lecce per poi portare i salentini alla salvezza per due anni di seguito. Quindi Pescara, poi la stagione da incorniciare col Cagliari nel 1992-1993: sardi sesti e qualificati in Coppa Uefa. Un cammino, quello coi rossoblù, che spinse la Roma a puntare su di lui, un sogno che si avvera per Mazzone, che riesce a sedersi nella panchina della squadra della sua città. I tre anni con i giallorossi sono caratterizzati da tanti aneddoti, tra i quali il passaggio in prima squadra di Francesco Totti. Nel 1996 retrocede col Cagliari in B e l’anno successivo vive una brevissima parentesi al Napoli. Nel 1998 approdò nuovamente al Bologna, appena privatosi di Roberto Baggio, ma con Giuseppe Signori. Guidò i rossoblù alla vittoria dell’Intertoto e arrivò fino alle semifinali di Coppa UEFA e di Coppa Italia. Nel 1999 il Perugia di Gaucci e dal 2000 l’emozionante cammino col Brescia, dove poi, convinto proprio da Mazzone, arriverà Roberto Baggio
oltre a Pep Guardiola.
Con le rondinelle quattro salvezze di fila e una qualificazione alla Coppa Uefa sfiorata nel 2001, quando il club lombardo fu sconfitto dal Paris Saint-Germain nella finale dell’Intertoto. Infine, due stagioni al Bologna e l’esperienza al Livorno. Un totale di 1.278 panchine ufficiali tra tutte le categorie totalizzate in 38 anni di carriera.
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(ITALPRESS).
Nato a Roma il 19 marzo 1937, un passato da calciatore a buoni livelli, è passato alla storia per la sua carriera da tecnico, avendo ispirato tantissimi suoi successori e lanciato calciatori che hanno segnato pagine importanti di questo sport. Mazzone, entrato nel 2020 nella Hall of Fame del calcio italiano, detiene il record di panchine in Serie A: 792 ufficiali, 797 considerando i cinque spareggi. Iniziata la carriera da difensore, nelle giovanili giallorosse, dopo un anno al Latina rientra alla Roma e il 31 maggio 1959 in Fiorentina-Roma fa il suo esordio in Serie A, poi le esperienze con Spal e Siena, prima di arrivare ad Ascoli dove resterà per nove anni, dal 1960 al 1969, collezionando 219 presenze, quasi tutte da capitano. La sua ultima stagione da calciatore, quella 1968-1969, fu anche la sua prima da allenatore, sempre dei bianconeri. E fu proprio al Del Duca, stadio nel quale gli è stata intitolata la nuova tribuna Est, dove iniziò la sua straordinaria carriera da tecnico. Era la stagione 1968-1969 e rimase nelle Marche fino al 1975, riuscendo con due promozioni in tre anni a portare la squadra dalla Serie C alla massima serie e portarla alla salvezza in Serie A. Col suo passaggio alla Fiorentina alza al cielo il suo primo trofeo, la Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1975, e l’anno successivo chiude al terzo posto il campionato 1976-1977. Poi due salvezze di fila col Catanzaro e quattro con l’Ascoli. Nella stagione 1985-1986 sfiora la Serie A col Bologna, ma due anni dopo la trova con il Lecce per poi portare i salentini alla salvezza per due anni di seguito. Quindi Pescara, poi la stagione da incorniciare col Cagliari nel 1992-1993: sardi sesti e qualificati in Coppa Uefa. Un cammino, quello coi rossoblù, che spinse la Roma a puntare su di lui, un sogno che si avvera per Mazzone, che riesce a sedersi nella panchina della squadra della sua città. I tre anni con i giallorossi sono caratterizzati da tanti aneddoti, tra i quali il passaggio in prima squadra di Francesco Totti. Nel 1996 retrocede col Cagliari in B e l’anno successivo vive una brevissima parentesi al Napoli. Nel 1998 approdò nuovamente al Bologna, appena privatosi di Roberto Baggio, ma con Giuseppe Signori. Guidò i rossoblù alla vittoria dell’Intertoto e arrivò fino alle semifinali di Coppa UEFA e di Coppa Italia. Nel 1999 il Perugia di Gaucci e dal 2000 l’emozionante cammino col Brescia, dove poi, convinto proprio da Mazzone, arriverà Roberto Baggio
oltre a Pep Guardiola.
Con le rondinelle quattro salvezze di fila e una qualificazione alla Coppa Uefa sfiorata nel 2001, quando il club lombardo fu sconfitto dal Paris Saint-Germain nella finale dell’Intertoto. Infine, due stagioni al Bologna e l’esperienza al Livorno. Un totale di 1.278 panchine ufficiali tra tutte le categorie totalizzate in 38 anni di carriera.
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