ROMA (ITALPRESS) – “A Strasburgo è andata in scena una rappresentazione che dimostra l’immaturità di una certa politica, che antepone visioni ideologiche e non realistiche alla tutela concreta degli interessi dei cittadini e dei lavoratori europei (e italiani in particolare). Dell’aver privilegiato ideologia a lavoro, le forze di sinistra se ne fanno addirittura un vanto, nonostante malumori interni che hanno prodotto spaccature dolorose nella maggioranza Ursula e nel Partito democratico”. Lo scrive in una lettera al quotidiano La Stampa il segretario della Lega Matteo Salvini.
“Con un malinteso obiettivo di tutelare l’ambiente (e chi potrebbe dirsi contrario?), il Parlamento Europeo ha infatti partorito il pacchetto “Fit for 55″ che, in concreto, rappresenta un duro colpo per l’automotive e non solo, mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro collegati al settore, e non affronta concretamente alcuni temi legati all’ecologia”, aggiunge.
“Una politica realistica, che sappia coniugare tutela dell’ambiente e tutela del lavoro, avrebbe dovuto invece stanziare risorse importanti per avviare una riconversione produttiva, una formazione adeguata delle maestranze, un’indipendenza da Paesi extraeuropei della fornitura delle batterie – aggiunge -. Oggi l’Italia non produce batterie, mentre l’Europa ha un rilievo marginale; la produzione è concentrata soprattutto in Cina. Siamo veramente sicuri di voler mettere la mobilità italiana ed europea nelle mani cinesi?”.
“Con un malinteso obiettivo di tutelare l’ambiente (e chi potrebbe dirsi contrario?), il Parlamento Europeo ha infatti partorito il pacchetto “Fit for 55″ che, in concreto, rappresenta un duro colpo per l’automotive e non solo, mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro collegati al settore, e non affronta concretamente alcuni temi legati all’ecologia”, aggiunge.
“Una politica realistica, che sappia coniugare tutela dell’ambiente e tutela del lavoro, avrebbe dovuto invece stanziare risorse importanti per avviare una riconversione produttiva, una formazione adeguata delle maestranze, un’indipendenza da Paesi extraeuropei della fornitura delle batterie – aggiunge -. Oggi l’Italia non produce batterie, mentre l’Europa ha un rilievo marginale; la produzione è concentrata soprattutto in Cina. Siamo veramente sicuri di voler mettere la mobilità italiana ed europea nelle mani cinesi?”.
– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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