- Il pensionato di Mazzara del Vallo ha 63 anni
- Sequestrato tablet con immagini e video pedopornografiche
- Disposti i domiciliari
La polizia postale ha arrestato e posto ai domiciliari un pensionato di Mazara del Vallo, Z.G., 63 anni. Gli agenti hanno scoperto che custodiva circa 500 file di immagini e video pedopornografiche nel proprio tablet.
Ulteriori file ritrovati sul cloud
Le indagini, coordinate dal IV dipartimento della procura di Palermo, guidato dall’aggiunto Laura Vaccaro, sono partite da un input del centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete internet, su tracce informatiche condivise da agenzie internazionali.
I poliziotti hanno trovato il materiale pedopornografico nel corso della perquisizione personale, domiciliare e informatica eseguita nell’abitazione dell’uomo. Ulteriori file erano nella memoria cloud “Google Foto”, collegata all’account di configurazione del dispositivo.
L’abitazione era priva di corrente elettrica
L’abitazione dell’uomo era priva di corrente elettrica e acqua ma Z.G. aveva sul balcone di casa un piccolo pannello solare con il quale alimentava gli strumenti elettronici. Dopo l’arresto, come disposto dal pubblico ministero di turno presso la Procura di Marsala, l’uomo è stato ricondotto presso la propria abitazione, in attesa dell’udienza di convalida che ha confermato la misura cautelare dei domiciliari.
Continua la lotta alla pedopornografia online
La lotta alla pedopornografia continua e non è mai fermata. Poche settimane fa c’è stata la maxi operazione Canada 2 che ha riguardato l’intero territorio nazionale che ha portato all’arresto di 3 persone ma anche a 119 indagati ed al sequestro di 28mila immagini e 8mila video su oltre 230 dispositivi informatici (cellulari, tablet, hard disk, pen drive, computer, cloud, account email e profili social associati), frutto di oltre 100 perquisizioni.
L’operazione Canada 2 della Polizia postale e delle comunicazioni ha messo, quindi, fine, a uno scambio di upload di materiale illecito con minori abusati o vittime di violenza, la maggior parte dei quali in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati, che avveniva tramite i social media e in ambito internazionale.
Commenta con Facebook