Poco spazio della politica siciliana nei suoi programmi elettorali alla cultura. E’ quanto ha potuto appurare l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, che bacchetta i partiti siciliani in questa campagna elettorale per le elezioni regionali.

Più interesse al patrimonio culturale

“La politica siciliana si interessi di più del patrimonio culturale dell’Isola, della sua tutela, conservazione e valorizzazione e non dimentichi che il settore della cultura è una leva economica fondamentale per garantire più stabilità e più lavoro”. Il monito arriva dall’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che ha preso parte, a Custonaci, alla decima edizione della “Giornata Tricolore”, promossa come ogni anno dal centro studi “Dino Grammatico”, e alla quale hanno aderito numerose fondazioni e centri culturali del centrodestra.

Poco spazio alla cultura nei programmi dei partiti

“In questa campagna elettorale regionale – ha sottolineato l’assessore Samonà – tranne qualche rara eccezione, lo spazio che i programmi dei partiti hanno riservato alla cultura e ai beni culturali appare alquanto marginale e questo non è un bene, perché nei prossimi anni il settore è destinato a fare ulteriormente da traino per lo sviluppo della Sicilia. Basti pensare che nell’agosto del 2022 il numero di visitatori di musei e parchi archeologici della Regione ha superato di circa il 15 per cento i flussi record che si erano registrati nell’estate del 2019, cioè nel periodo pre-pandemia. Ricordo, inoltre, che nel 2021 in ambito nazionale la filiera culturale è stata calcolata in quasi 85 miliardi di euro, con un forte tasso di crescita, nonostante il sistema-cultura lo scorso anno subisse ancora gli effetti economici devastanti dovuti all’emergenza covid”.

Importanti investimenti

In questi anni l’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ha investito, ricorda sempre Samonà, centinaia di milioni di euro in progetti di restauro e di recupero del patrimonio culturale dell’Isola, generando una importante movimentazione economica, con positivi ed evidenti effetti sui territori siciliani, sull’indotto e sul mercato del lavoro tra i professionisti del settore. “E non è neanche un caso che, fra le regioni italiane, – sostiene l’assessore – la Sicilia è ad oggi la maggiore destinataria di risorse economiche del Pnrr in ambito culturale”.

La politica siciliana non faccia errore

“Auspico – conclude Alberto Samonà – che la politica siciliana non faccia l’errore di considerare, come avveniva in passato, i beni culturali un settore di serie B, perché vorrebbe dire avere una visione miope sulla Sicilia e sulle straordinarie opportunità che, mediante azioni mirate, la nostra terra potrà avere sul mercato internazionale, riservando la giusta attenzione al sistema culturale e creativo dell’Isola. Sono certo che il prossimo governo regionale – che auspico sia di centrodestra con il presidente Renato Schifani – saprà valorizzare, come è giusto, la cultura e i suoi moltiplicatori economico-sociali, fra cui è sotto gli occhi di tutti l’indubbio effetto trainante sui flussi turistici, che sempre più scelgono la Sicilia per i suoi straordinari monumenti e per quel connubio vincente fra cultura, paesaggio, mare, cibo e aria pulita che la nostra Terra è in grado di offrire”.

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