Non volevano che il sindaco di Alcamo riaprisse le scuole e giù minacce e insulti via social. Sono stati gli stessi studenti ad avere letteralmente inondato la pagina facebook del primo cittadino, Domenico Surdi. Non ne volevano sapere ieri di dover rientrare a fare lezione. Non partirà alcuna querela da parte del sindaco che anzi, al contrario, invita i giovani al dialogo.

Parole shock

Sono state davvero utilizzate delle frasi shock all’indirizzo sui social all’indirizzo del sindaco. Il suo torto sarebbe stato quello di aver deciso, lunedì pomeriggio, di riaprire per l’indomani le scuole di ogni ordine e grado. Ad essere comparse davvero delle frasi ignobili. A parte gli inulti come “mer..” e “testa di c….”, c’è stato anche chi ha augurato al sindaco di affogare sotto la pioggia. “Mi piacerebbe confrontarmi con i ragazzi – ha detto Surdi -, poter parlare con loro del mio ruolo, soprattutto nel campo della protezione civile e di quanto sia importante in momenti di emergenza comunicare con i cittadini”.

Il perché della riapertura

Decisione maturata in seguito ad un vertice con la protezione civile in cui si parlava di cessata allerta rossa. Il lunedì ad Alcamo tutte le scuole erano state chiuse, come avevano deciso praticamente tutti i Comuni siciliani. Il giorno successivo invece la stragrande maggioranza dei sindaci aveva optato per la riapertura. Ed effettivamente le condizioni atmosferiche di ieri non si sono rivelate affatto critiche, tenere le scuole chiuse sarebbe stato un eccesso di prudenza. Evidentemente ragazzi e ragazze pregustavano un altro giorno di riposo.

Episodio che non poteva passare nel silenzio

Rispetto a quanto accaduto il Movimento 5 Stelle ha deciso di optare per la strada della denuncia pubblica. In un documento i grillini hanno pubblicato un screen con tutte le frasi più scioccanti, ovviamente celando il nome degli autori. “Se abbiamo deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto – si legge nel documento -, è perché riteniamo indispensabile che gli autori di tali messaggi ostili, ragazzi giovanissimi che già oggi sono cittadini e che domani saranno elettori, si rendano conto che le loro azioni anche quelle sui social hanno conseguenze”.

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