Manovra lacrime e sangue al Comune di Alcamo con aumenti della Tari, la tassa sui rifiuti, e dell’acqua attraverso il canone idrico. Così ha stabilito il consiglio comunale su input dell’amministrazione e degli uffici che parlano di “necessari adeguamenti” normativi e di aumenti dei costi, senza risparmiare frecciatine alla Regione specie sul fronte dei rifiuti.
La Tari
Per quanto concerne la Tari diciamo che gli adeguamenti hanno un retrogusto amaro. Amarissimo sicuramente per i cittadini, un po’ meno per commercianti e imprese. Per i primi c’è un aumento medio dell’11 per cento della tariffa, per i secondi invece una diminuzione del 23 per cento. “In questo modo – sostengono il sindaco Domenico Surdi e l’assessore alla programmazione finanziaria, Vittorio Ferro – possiamo venire incontro alle esigenze delle imprese che sono ancora alle prese con le difficoltà derivanti dall’emergenza socio-sanitaria. Per i cittadini ci sarà una dilazione nei termini utili per il pagamento, suddivisa su tre rate la prima rata del 40% la seconda del 30%, infine il saldo a conguaglio il 16 dicembre”.
Le frecciate alla Regione
Il sindaco riguardo a questi aumenti delle tariffe Tari non ha nascosto il suo disappunto rispetto all’atteggiamento del governo regionale: “Quest’anno abbiamo fatto delle valutazioni – ha detto – che risentono degli aumenti dei costi dovuti essenzialmente ai conferimenti, aumento dei costi collegati a discariche e piattaforme. Questione che ritengo assurda perchè gli impianti sono di competenza regionale e la crisi non è giusto che la paghiamo solo noi Comuni”. “Il punto debole – aggiungono poi Surdi e Ferro – sono i costi per gli impianti di smaltimento dove si conferiscono i rifiuti, perché in Sicilia l’impiantistica non è adeguata alle esigenze del territorio e soprattutto quella pubblica è quasi del tutto assente”.
Canone idrico, aumenti su base biennale
Non meno dolorosi gli aumenti dovuti ai costi del servizio idrico che supera i 3 milioni di euro. Si è stabilito di aumentare le tariffe del 7 per cento nel 2022 e di altrettanto nel 2023. “Le nuove tariffe del servizio idrico integrato, che non subivano variazioni dal 2009, avranno una variazione minima del 7% a partire dalle bollette di quest’anno” precisano sempre Surdi e Ferro.
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