Una a condanna a tre anni di carcere è stata chiesta dal pm Niccolò Volpe per Mario Messina Denaro, 65 anni, cugino del boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, e per la moglie Benvenuta Anna Maria Forte, di 66 anni, entrambi processati davanti il Tribunale di Marsala per bancarotta fraudolenta aggravata in concorso.

Secondo l’accusa, i due coniugi (la moglie in qualità di legale rappresentante della ditta individuale “Forte Benvenuta Anna Maria”, un caseificio di Castelvetrano dichiarato fallito dal Tribunale civile di Marsala il 4 agosto 2015, quando era già sotto sequestro di prevenzione, e il marito (come “amministratore di fatto” dell’azienda) nel 2009 avrebbero “distratto” dall’attivo una buona parte della merce vendendola “in nero”. E ciò prima della stipula del contratto di affitto dell’azienda in favore della società “I Maestri delle Delizie”. Il valore della merce “distratta” e venduta in “nero” è stato quantificato da Procura di Marsala e Guardia di finanza in un milione e 180 mila euro.
Il 13 dicembre 2013, Mario Messina Denaro fu arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Eden” con l’accusa di tentata estorsione in danno dell’imprenditrice di Castelvetrano Elena Ferraro, titolare della clinica Hermes, che lo denunciò. Condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere, Mario Messina Denaro ha già scontato la pena.