I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, in collaborazione con l’Arma territoriale, hanno effettuato un’importante operazione di controllo in diverse aziende agricole della provincia, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del caporalato e del lavoro nero. L’attività rientra nell’ambito di un piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, volto a tutelare i lavoratori più deboli e sfruttati.
Risultati delle ispezioni
Sono state ispezionate 6 imprese agricole del trapanese, di cui 4 sono risultate irregolari. I militari hanno riscontrato diverse violazioni delle normative sul lavoro, come la mancata formazione e informazione dei dipendenti, la mancata sorveglianza sanitaria e la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale. Ma la scoperta più grave è stata quella di 2 lavoratori in nero su 24 controllati, di cui uno minorenne extracomunitario. Una situazione di illegalità inaccettabile, che sfrutta la manodopera senza alcun rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori.
Sanzioni e provvedimenti
Per l’azienda con il più alto numero di irregolarità è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, oltre a una sanzione di 3.700 euro. La misura impedirà all’impresa di continuare ad operare violando le regole sul lavoro. Complessivamente sono state elevate ammende per oltre 80 mila euro e sanzioni amministrative per 7.800 euro. Gli imprenditori delle aziende irregolari sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trapani, che valuterà eventuali ipotesi di reato come lo sfruttamento del lavoro e l’intermediazione illecita.
Lotta al caporalato, diecimila contatti in tre anni all’Helpdesk Su.Pr.Eme
Sono state circa diecimila le richieste di informazioni e di ascolto arrivate negli ultimi 3 anni all’Helpdesk Anticaporalato del progetto Su.Pr.Eme, per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Duemila i casi presi in carico dagli operatori e, tra questi, 192 hanno riguardato vittime accertate di sfruttamento lavorativo che sono state ascoltate e orientate ai servizi di emersione e protezione, garantendo loro tutto il supporto necessario.
È il bilancio di uno dei servizi del programma interistituzionale che vede collaborare tutte le regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia), con la Sicilia in qualità di capofila, assieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione generale Immigrazioni.
Albano, “Riflettori nuovamente accesi su caporalato”
“La morte di un lavoratore agricolo indiano avvenuta nei giorni scorsi a Latina, che si aggiunge ai decessi registrati nel recente passato nella nostra Isola – dice Nuccia Albano, assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali – ha acceso nuovamente i riflettori sul caporalato e sullo sfruttamento lavorativo. Il programma Su.Pr.Eme. ha messo a disposizione di oltre 15 mila beneficiari numerosi dispositivi e strumenti per affrancarsi ed emergere in una sfera di diritti e dignità”.
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