Indagini a tamburo battente sulla tragedia del caccia precipitato a Birgi. In queste ore gli inquirenti stanno ascoltando diverse testimonianze che aiuterebbero a ricostruire quanto accaduto.

I militari di turno

Proseguono le indagini sull’incidente dell’eurofighter dell’aeronautica precipitato a pochi chilometri dallo scalo militare di Trapani Birgi. Nello schianto ha perso la vita il pilota Fabio Altruda. I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno sentito ed analizzato quanto dichiarato dal pilota del secondo aereo che martedì sera volava a pochi metri di distanza dal collega precipitato. Sentiti anche tutti i militari in turno in quel momento alla torre di controllo al 37° Stormo.

I fatti ricostruiti

Il caccia è precipitato nella serata di martedì scorso mentre stava facendo rientro da una missione alla base di Trapani Birgi. Il corpo è  stato trovato nella zona di Locogrande, a pochi chilometri a nord di Marsala, dove l’aereo si è schiantato per cause ancora da accertare. Le ricerche, svolte con l’ausilio di palloni illuminanti, sono state condotte dai vigili del fuoco del nucleo Nbcr che hanno individuato, unitamente a un team dell’Aeronautica militare, i resti del caccia nell’alveo di un fiume Marzancotta. Il velivolo era scomparso dai radar durante una esercitazione.

La vittima

Il pilota morto nell’impatto si chiamava Fabio Antonio Altruda, 33 anni, originario di Caserta. Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti, a nome dell’intera Forza armata, si stringe in un profondo segno di vicinanza e cordoglio. Altruda era entrato in Aeronautica militare con il corso regolare Ibis 5/o dell’Accademia aeronautica di Pozzuoli nel 2007. Pilota ‘combat ready’ su velivolo Eurofighter, in forza al 37mo Stormo di Trapani dal marzo del 2021, aveva all’attivo centinaia di ore di volo, molte delle quali effettuate anche in operazioni fuori dai confini nazionali in attività di air policing Nato.

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