Arrivano le colonnine di ricarica per auto elettriche a Catalafimi, nel Trapanese. Si tratta di colonnine Enel X, ognuna di esse da la possibilità di collegamento con due postazioni. Le colonnine sono state installate e adesso sono in fase di allaccio alla rete elettrica per la loro attivazione. Sono state installate nelle vie Trinacria, Gruppuso e Suppa, e in largo Brignone. Dunque ad essere servite sia diverse zone del centro storico che l’area più periferica di Sasi.

Possibili altre implementazioni

“Finalmente arrivano apposite aree di ricarica per una città sempre più Smart – commenta il sindaco Francesco Gruppuso -. Per il momento non sono attive perché devono essere allacciate alla rete. Per la ricarica si dovrà sottoscrivere un abbonamento con uno dei fornitori disponibili. La città rimane pronta ad ulteriore implementazione delle colonnine di ricarica elettrica”.

Grande attenzione al green

Notizia che, a proposito di ambiente, fa il paio con quella del finanziamento ottenuto delle comunità energetiche con fondi regionali. In arrivo 12.146,40 euro per coprire le spese necessarie alla costituzione di 2 comunità energetiche. Cittadini e imprese che faranno parte delle comunità condivideranno energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili.

Il caso dell’Asp di Palermo

Certamente questo passaggio all’elettrico in Sicilia ha i suoi ritardi e le evidenti lentezze, a cominciare proprio dalle reti di ricarica che ancora oggi non sono proprio capillari. Ed è notizia di questi giorni del caso paradossale che ha riguardato l’Asp di Palermo che dispone di 67 auto elettriche nuove. Si tratta di vetture fornite in leasing ma fino ad oggi, sono rimaste quasi tutte nei parcheggi in via La Loggia a Palermo per l’assenza delle colonnine per ricaricarle. La fornitura ecologica era stata comunicata dalla stessa azienda sanitaria con una nota stampa ad aprile scorso. Le vetture sono di ultima generazione con un’autonomia di 350 chilometri. Ricaricabili in pochissimo tempo consentono di soddisfare pienamente le esigenze dell’Azienda sanitaria del capoluogo. L’Asp aveva assicurato comunque che il problema sarebbe stato risolto nell’arco di pochissimi giorni.

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