Ridotte per quasi tutti gli imputati le pene in appello nel processo in abbreviato per la mafia di Castellammare del Golfo. Si tratta del troncone relativo all’operazione antimafia “Cutrara” che vedeva tra gli imputati anche il sindaco della cittadina Nicola Rizzo. Per lui confermata l’assoluzione che aveva già avuto in primo grado. Il primo cittadino finì sotto inchiesta per aver avuto un incontro con il boss Francesco Domingo in relazione all’assegnazione di un bene confiscato. Anche secondo la I sezione penale della corte d’appello di Palermo “il fatto non sussiste”.
Condanne e assoluzioni
Unica conferma della condanna a 4 anni e 6 mesi per Francesco Virga. Ridotte le pene per Camillo Domingo e Francesco Stabile a 8 anni, Antonino Sabella a 7 anni e Daniele La Sala a 5 anni. Assolti invece Salvatore Mercadante e Gaspare Maurizio Mulè. Il processo era scaturito per i presunti esponenti della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo,
Pene notevolmente ridotte rispetto alle richieste della Procura
Anche se l’impianto accusatorio ha tutto sommato retto, le pene alla mafia castellammarese furono già in primo grado notevolmente ridotte rispetto alle richieste che erano state avanzate dal procuratore aggiunto Paolo Guido, sostituti procuratori Gianluca De Leo e Francesca Dessì. Per il primo cittadino chiesti dalla Procura due anni per favoreggiamento.
Lo sviluppo dell’indagine
L’indagine avviata dopo la scarcerazione del padrino Francesco Domingo, processato separatamente perché ha scelto il rito ordinario. Ricostruito dagli inquirenti l’organigramma della famiglia mafiosa che, come emerso dall’inchiesta, sarebbe stata guidata dal boss appena uscito di cella. In realtà, secondo gli inquirenti, Domingo non avrebbe mai lasciato il comando nonostante fosse detenuto. Il clan controllava le attività economiche, in particolare dei settori agricolo ed edilizio. Attraverso minacce e intimidazioni i boss sarebbero riusciti ad aggiudicarsi lavori e avrebbero svolto un ruolo di mediazione e risoluzione delle controversie tra privati sostituendosi alle istituzioni.
Il sindaco: “Grande sofferenza”
“L’assoluzione restituisce piena legittimazione al mio operato personale e politico – commenta il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo -. Sono lieto che questa difficile e dolorosa parentesi, che ha causato grande sofferenza a me ed alla mia famiglia, si sia conclusa, restituendoci serenità. Avendo costantemente lavorato in maniera trasparente, ho sempre avuto piena fiducia nella magistratura e nel lavoro delle forze dell’ordine”.
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