Il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, dovrà affrontare un nuovo processo con l’accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia. La Procura di Trapani ha infatti presentato appello all’assoluzione in primo grado per il primo cittadino che era stato scagionato da ogni accusa con formula piena perché “il fatto non sussiste”.

Il coinvolgimento

Rizzo è stato intercettato nell’ambito dell’operazione antimafia “Cutrara” in cui era coinvolto anche il boss della città, Francesco Domingo, da tutti conosciuto con il nomignolo di “Ciccio Tempesta”. La Procura gli contesta proprio un incontro avuto con Domingo, che è stato documentato da alcuni riscontri tecnici degli inquirenti. Pare che il patriarca si sia interessato di un bene confiscato alla mafia con l’obiettivo di spingere per la gestione ad una cooperativa a lui vicina.

Respinta sempre ogni accusa

Il sindaco davanti ai magistrati ha sempre respinto ogni accusa sostenendo che quell’incontro fu organizzato a sua insaputa, non sapeva che in quella casa ci fosse il boss. Tesi a cui evidentemente i pubblici ministeri non hanno mai creduto. Rizzo non presentò mai alcuna denuncia alle forze dell’ordine per quanto accaduto.

La fiducia nella magistratura

Il sindaco ha sempre detto di aver fiducia nella magistratura. A fronte di questo appello, che lo costringerà ad affrontare un nuovo processo, Rizzo preferisce non fare alcuna dichiarazione. Quando all’epoca fu assolto si levò qualche sassolino dalla scarpa parlando di malafade da parte di qualcuno che, a detta sua, si sarebbe adoperato “per un giustizialismo politico assolutamente strumentale, chiedendo la cacciata di un sindaco democraticamente eletto, tendendo solo ad infangare, provocando dolore ed imbarazzo ad intere famiglie”.

L’operazione

In buona sostanza ad essere stata smantellata è stata la rete di Domingo, già condannato a 19 anni di carcere per associazione di tipo mafioso, ritornato in libertà nel marzo del 2015. Secondo quanto accertato dagli inquirenti “Tempesta” non aveva mai smesso di guidare la famiglia mafiosa castellammarese, mantenendo i rapporti anche con quella italo-americana ed in generale un ruolo di primo piano considerando anche il suo passato fatto di strettissimi rapporti con i boss Giovanni Brusca e l’attuale superlatitante Matteo Messina Denaro.

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