Il depuratore frana e il Comune di Castelvetrano blocca il rilascio di autorizzazioni allo scarico dei reflui per le strutture ricettive di Marinella di Selinunte. La decisione è scaturita dal fatto che l’impianto comunale versa in uno stato critico e, piano piano, sta franando verso il mare. La Regione ha stanziato 600 mila euro per interventi strutturali sul sito ma i lavori non sono ancora iniziati. Nel frattempo, un’intensa corrispondenza tra Comune e Regione ha posto ulteriori paletti.

Per le piccole attività trovata alternativa

Gli uffici comunali una via di uscita a norma di legge l’hanno trovata per alcune attività produttive. Per quelle con portata di reflui dal valore limite massimo di 15 metri cubi al giorno da potere immettere nella rete fognaria, quindi assimilabili alle utenze domestiche. Per gli hotel, invece, no, perché producono quantità più corpose di reflui. Dunque con il depuratore che frana l’estrema conseguenza è stata questa.

“Gravissime conseguenze”

“All’approssimarsi della stagione estiva il rischio è quello di gravissime conseguenze economiche e sociali”. E’ quanto scrive il sindaco Enzo Alfano in una nota al presidente della Regione Renato Schifani. Della questione è stata anche informata l’Assoalbergatori Selinunte.

Nel giugno scorso il finanziamento

Nel giugno dello scorso anno fu annunciato l’intervento della Regione a Marinella di Selinunte proprio per sistemare il depuratore comunale e la strada di accesso alla Riserva naturale orientata del Belice. La giunta allora guidata da Nello Musumeci deliberò due finanziamenti per un totale di 1,3 milioni di euro. La decisione venne presa dopo l’ulteriore riunione interdipartimentale. Un primo stanziamento, pari a 600mila euro, servirà per interventi urgenti di rifunzionalizzazione dell’impianto di depurazione di via del Cantone, consentendo così di superare le criticità che non hanno consentito il rilascio dell’autorizzazione allo scarico da parte dell’assessorato regionale all’Energia.

Altri 750mila euro per la strada di accesso alla Riserva

Il secondo finanziamento di 750 mila euro, invece, è destinato al ripristino della transitabilità di via Punta Cantone, l’arteria viaria di accesso alla Riserva, attualmente interessata da un forte fenomeno di dissesto.

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