I Comuni siciliani cominciano ad adeguarsi e chiedono l’integrazione oraria degli Asu in servizio. Lo hanno fatto già numerosi enti locali sulla base della norma finanziaria della Regione che ha stanziato un bel gruzzoletto per coprire i costi dell’aumento delle ore a questi precari assegnati tra enti locali e vari altri enti utilizzatori sulla base di un accordo con Palazzo d’Orleans.

Le delibere di giunta

Ad Alcamo, così come a Trapani, le rispettive amministrazioni comunali hanno emanato atti di giunta per chiedere l’integrazione oraria e permettere a questi Asu di fare questi ultimi 4 mesi dell’anno con un monte orario superiore all’incirca di 8 ore in più. Le rispettive giunte municipali con propria delibera hanno autorizzato i sindaci a manifestare interesse all’assegnazione delle risorse stabilite dall’articolo 6 della legge regionale del 10 agosto scorso, la numero 16, per dare quindi seguito all’integrazione oraria.

I progetti obiettivo

Ma come giustificare queste ore in più per gli Asu? I Comuni o gli enti utilizzatori sono chiamati a redarre, attraverso i rispettivi uffici che hanno assegnato questo personale, dei “progetti obiettivo”. In pratica si indicano quali saranno i compiti aggiuntivi di questi precari da espletare all’interno degli uffici a cui sono stati assegnati. Chiaramente non cambia la loro attività in quanto essendo per l’appunto dei precari potranno essere solo di “supporto” ai titolari dei vari enti.

Alcamo da record

Alcamo, in provincia di Trapani, è uno dei Comuni che in assoluto ha tra il più alto numero di Asu assegnati. Su tratta di ben 132 unità che quindi possono avviare le loro attività con un monte orario superiore. Agli inizi dello scorso mese di agosto l’Assemblea Regionale Siciliana aveva dato finalmente il via libera, con un voto unanime dell’aula, all’articolo 6, che prevede il passaggio a 36 ore settimanali per i lavoratori dei musei e siti dei beni culturali e un aumento di 8 ore per quelli in servizio nei Comuni.  La norma è stata autorizzata per l’esercizio finanziario 2022, con una spesa complessiva di 9 milioni e trecento mila euro, necessaria per fare fronte alle esigenze di integrazione oraria del suddetto personale.

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