Un pregiudicato 50enne di Salemi torna in carcere con l’accusa di omicidio stradale. Deve scontare una pena per una condanna in via definitiva perché ha provocato un incidente causando anche la morte di una persona che si trovava nell’auto da lui stesso guidata. Trovato in stato di ebbrezza, si era andato a schiantare contro alcune auto parcheggiate nella cittadina salemitana. Un urto violentissimo che fu fatale per il passeggero.

Era già ai domiciliari

I carabinieri della stazione di Salemi hanno arrestato, in ottemperanza ad un provvedimento dalla Procura della Repubblica del tribunale di Marsala, un pregiudicato salemitano di 50 anni. L’uomo si trovava già sottoposto agli arresti domiciliari. Adesso torna dietro le sbarre perché dovrà scontare una pena di 5 anni e 2 mesi per i reati di omicidio stradale ed evasione.

La tragedia nel 2019

L’uomo nel 2019 si era reso responsabile di un grave incidente stradale in una via del trapanese andando a sbattere con alcune auto parcheggiate. In quell’occasione perse la vita il passeggero che era nell’auto con lui. Dai successivi accertamenti emerse che l’uomo era alla guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti consenti dalla legge. Al termine delle formalità di rito il 50enne è stato trasferito nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani.

Altra condanna nel Siracusano

Nel giugno scorso per un altro siciliano arrivò la condanna definitiva e il carcere sempre per omicidio stradale. La pena fu a 7 anni ed 8 mesi di reclusione per Angelo Runza, 23 anni di Rosolini, nel Siracusano. La Corte di Cassazione confermò la sentenza pronunciata dai giudici della Corte di Appello di Catania  nei confronti dell’imputato in quanto responsabile dell’incidente mortale avvenuto sulla Rosolini-Ispica nella notte tra il 18 ed il 19 gennaio del 2019 in cui persero la vita Cristian Minardo, 22 anni, la sua fidanzata, Aurora Sorrentino , 22 anni e la madre della ragazza, Rita Barone, di 54, tutti di Rosolini.

Le vittime, secondo le ricostruzioni dei carabinieri e della Polizia municipale, si trovavano a bordo di una Toyota Yaris mentre Angelo Runza era alla guida di una Fiat Punto. Nella tesi dei magistrati della Procura di Ragusa, le responsabilità dello schianto pendono dalla parte del giovane, infatti nelle ore successive all’incidente Runza, rimasto ricoverato per settimane all’ospedale Cannizzaro di Catania, risultando positivo all’alcol test.

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