Il comparto della marineria siciliana sta vivendo una crisi senza precedenti. Come se non bastassero i frequenti sequestri di pescherecci siciliani nelle acque internazionali durante le attività di pesca, nuove regole fortemente limitative delle attività del settore hanno fatto scattare l’allarme ed il grido di aiuto di chi lavora nelle marinerie.
Dopo la vicenda, nel mese di maggio, del taglio delle quote tonno, il nuovo regolamento 982/2019, entrato in vigore dal 10 luglio, ha proibito le attività di pesca con reti a strascico in tre zone del Canale di Sicilia.
Marinerie siciliane dunque in ginocchio. Di questo si discuterà domani a Mazara del Vallo in occasione di un incontro che avrà inizio alle 10,30 nella sede del comitato Bene Comune. L’appuntamento, richiesto dalle stesse marinerie, vedrà la presenza dell’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao.
Molte polemiche aveva suscitato a settembre il progetto di accordo per il quale è stata “rinviata l’operatività” tra Federpesca e la Libyan Military Investment and Public Works Autorithy, società vicina al cosiddetto Esercito nazionale libico (Lna) legato al generale Khalifa Haftar, nemico del governo di Tripoli , che avrebbe permesso ai pescatori di Mazara del Vallo disposti a pagare una quota mensile di pescare in acque libiche.
Sulla vicenda lo stesso Corrao ha presentato una interrogazione alla Commissione europea.
“Le nostre marinerie – spiega Corrao – hanno subito negli anni una contrazione dei propri volumi a causa di una serie di accordi scellerati, di normative nazionali e direttive europee voluti e avallati dalla politica a tutti i livelli, da Roma a Bruxelles. Da anni ho investito la Commissione Europea di prendere in carico la protezione dei pescatori mazaresi che ogni giorno, negli ultimi anni subiscono attacchi, sequestri e colpi di mitra. Per questo motivo ho interessato le scorse settimane la Commissione Europea rispetto ad accordo privato su una zona di pesca con gli uomini di Haftar, accordo fortunatamente abortito dopo il clamore mediatico che giustamente aveva sollevato la questione”.
All’incontro di Mazara del Vallo, saranno presenti tra gli altri, i portavoce M5S al Senato della Repubblica Francesco Mollame, componente della Commissione Agricoltura e Pesca, Rino Marinello della Commissione Affari Sociali, i deputati nazionali Antonio Lombardo e Rosalba Cimino della commissione Agricoltura e Pesca, Vita Martinciglio della Commissione Finanze, Piera Aiello della Commissione Giustizia e Antimafia, il deputato regionale Sergio Tancredi, componente della Commissione Bilancio dell’Ars e il consigliere comunale Nicola La Grutta.
Intanto gli eurodeputati siciliani Giuseppe Milazzo (FI/PPE), Annalisa Tardino (Lega/ID) e Raffaele Stancanelli (FdI/ECR), componenti della Commissione Pesca del Parlamento europeo, hanno scritto ieri alla ministra Terranova e al sottosegretario L’Abbate “al fine di rappresentare la situazione di estrema difficoltà in cui versano le attività di pesca nel Canale di Sicilia”.
“Come noto, a seguito dell’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2019/982, l’attività di pesca delle marinerie che operano nel Canale di Sicilia è stata, di fatto, bloccata con gravi e onerose conseguenze per le nostre flotte, le imprese e le famiglie impegnate nel comparto”, continuano gli eurodeputati.
“Chiediamo al Governo di farsi portavoce delle istanze di un settore che ha, negli anni, fortemente contribuito al conseguimento degli obiettivi di conservazione delle risorse, e che oggi viene fortemente penalizzato da decisioni europee ed internazionali”.
A tal fine, Milazzo, Tardino e Stancanelli evidenziano “l’importanza di imminenti appuntamenti internazionali, tra cui la prossima sessione annuale della CGPM, prevista ad Atene dal 4 al 8 novembre, in cui si discuterà di una proposta – negativa per la Sicilia – di estensione della ‘Raccomandazione per un piano pluriennale per la pesca sostenibile a strascico di gamberi rossi giganti e gamberi blu e rossi nel Mar Ionio’, al fine di includere lo Stretto di Sicilia, e in cui si potrebbe anche sollevare la questione della revisione, nel 2020, del divieto di pesca entrato in vigore prima dell’estate”.
Consessi internazionali in cui adesso si gioca la partita della pesca siciliana, e in cui viene richiesta una presenza forte dell’Italia a difesa del settore.
Viene avanzata, inoltre, una richiesta di “commissionare nuovi studi scientifici al fine di valutare lo stato degli stock del Mediterraneo”.
“Un’azione concreta – concludono gli Eurodeputati siciliani – a sostegno delle nostre marinerie e della nostra economia, che va al di là dei meri schemi di partito e che ci vede uniti nella richiesta di collaborazione al Governo, a favore del territorio”.
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