- Il legale della famiglia ha ricevuto lettera anonima con nuovi elementi
- Spunta anche una taglia per chi darà informazioni utili alle indagini
- L’avvocato Frazzitta “Chiedo a questa persona che si metta in contatto”
A 17 anni di distanza dalla scomparsa di Denise Pipitone, rapita mentre giocava davanti casa a Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004, potrebbe esserci una svolta. L’avvocato della famiglia, Giacomo Frazzitta, ha ricevuto una lettera anonima. Questa include elementi nuovi “che non erano conosciuti mediaticamente e che sono stati in parte riscontrati”.
Taglia per chi darà informazioni utili
Una “taglia” per coloro che forniranno notizie utili alle indagini, con una somma messa a disposizione non solo dall’imprenditore italo americano, Tony di Piazza (ex vicepresidente del Palermo calcio che aveva messo a disposizione 50mila euro) ma anche da una associazione di volontariato. Quest’ultima ha raccolto 5mila euro da destinare a chiunque possa dare informazioni concrete per rintracciare Denise.
L’impressione è che la vicenda possa essere vicina a una svolta. Ne è convinto anche l’avvocato Frazzitta che mercoledì scorso, nel corso della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, ha chiesto all’anonimo di fare un passo ulteriore: “A questa persona, che ringrazio per il suo senso civico, chiedo di potersi mettere in contatto con me assicurando la massima riservatezza”.
Una richiesta ribadita ieri anche dalla mamma di Denise, Piera Maggio, con un appello accorato sui social. “Mi rivolgo alla persona della lettera anonima inviata al mio legale. Le chiedo di farsi sentire, nei modi che lei ritenga opportuno, faccia in modo di mettere fine a tutto questo dolore. Non solo noi, è l’Italia intera che glielo chiede”.
Le parole di Toni Pipitone a Quarto Grado
Toni Pipitone, il papà di Denise, ha parlato a Quarto Grado, il programma di Rete 4 condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. Toni Pipitone è l’ex marito di Piera Maggio: non è il genitore biologico della bambina ma, al momento della scomparsa, viveva con lei, la madre e il fratellino Kevin.
L’uomo ha detto: “Sono stato e sono il suo papà”. E ancora: “Abbiamo vissuto insieme dei momenti bellissimi, ha dormito con me fino alla notte prima”. Toni Pipitone ha ricordato anche il giorno della scomparsa: “Ho preso subito la macchina e ho inziato a girare per cercarla. Le piste all’inizio erano tante, si cercava nei pozzi, nei campi rom, ma sicuramente c’è stata una cattiva organizzazione delle indagini”.
Il signor Pipitone, che sente la mancanza della figlia, auspica “di poter essere presente se e quando si ritroverà Denise”.
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