Il Tribunale del riesame di Palermo ha accolto l’istanza di annullamento presentata dal deputato Dario Safina finito ai domiciliari lo scorso 24 gennaio e poi all’obbligo di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice, con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di notizie d’ufficio. Il Tribunale del Riesame si è riservato 45 giorni di tempo per depositare le motivazioni della sua decisione. L’onorevole Dario Safina dunque torna libero e avrà così modo di chiarire la sua posizione nelle opportune sedi.

“Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto oggi. Nonostante la vicenda che mi ha riguardato non ho mai perso fiducia nella giustizia e nella magistratura. Sono sempre stato un amministratore onesto e corretto e avrò modo di continuare a dimostrarlo con i fatti, oggi come sempre, nei giorni avvenire. Ringrazio i miei avvocati difensori Giuseppe Rando, Salvatore Longo e Debora Ciaramitaro per l’ottimo lavoro svolto in queste difficili ore. Un grazie speciale va a tutti coloro che mi sono stati accanto, a partire dalla mia splendida famiglia”.

La settimana scorsa revocati gli arresti domiciliari

Il gip del tribunale di Trapani, Samuele Corso, nei giorni scorsi, ha sostituito gli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora a Trapani ed Erice al deputato regionale Dario Safina (Pd) accusato di corruzione e turbativa d’asta quando ricopriva la carica di assessore ai Lavori pubblici del Comune.

I legali, “Indagini lacunose”

“L’indagine, a parere della difesa, è pervasa da evidenti lacune istruttorie che sarebbero state evitate se fossero stati acquisiti tutti gli atti della complessa vicenda amministrativa che ha riguardato, negli anni, i rapporti tra il Comune di Trapani e la City green Light Srl. Sotto altro profilo, anche a volere tacere sugli aspetti in punto di diritto, grande perplessità desta il percorso logico motivazionale seguito dal gip con l’ordinanza di sostituzione della misura”. Lo dicono Giuseppe Rando e Salvatore Longo, legali del deputato regionale Pd Dario Safina. “Da una prima lettura, anche volendo tacere sugli aspetti in punto di diritto, si sostiene in detta ordinanza che, addirittura, in tempi non sospetti e quando ancora Safina neppure immaginava che il suo partito lo avrebbe candidato all’Ars, era ben conscio che nella sua città di origine avrebbe ottenuto poche preferenze. Attendiamo fiduciosi l’esito del procedimento innanzi il Tribunale del Riesame” concludono.

L’interrogatorio

È durato circa cinque ore l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Samuele Corso, a cui è stato sottoposto ieri pomeriggio Dario Safina, avvocato, quarantottenne trapanese, rimasto coinvolto in una inchiesta giudiziaria coordinata dalla Procura di Trapani ed effettuata dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale guidati dal colonnello Fabio Bottino.

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