Il gip del Tribunale di Marsala Sara Quittino ha rigettato la richiesta di incidente probatorio presentata da Margherita Barraco, legale di Ernesto Favara, l’ex pescatore che, il 24 dicembre scorso, ha ucciso con 14 coltellate la moglie Maria Amatuzzo a Marinella di Selinunte.

L’avvocato Barraco aveva chiesto la perizia psichiatrica sul suo assistito per verificare se, al momento di commettere il delitto, Favara era capace di intendere e di volere. Il gip ha rigettato la richiesta ritenendo la richiesta “prima ancora che infondata, del tutto inammissibile”.

Favara, in sede di interrogatorio davanti al gip dopo alcuni giorni dall’arresto, ha risposto alle domande del giudice. L’avvocato
Vito Cimiotta, difensore del padre della vittima, ha già anticipato che, come parte civile, si avvarranno di un proprio consulente.

La donna non si era costituita parte civile

“I familiari le avevano consigliato di costituirsi parte civile nel processo per maltrattamenti nei confronti del marito e invece Maria Amatuzzo non lo volle fare perché, come riferito ai familiari, temeva una reazione”. Lo dice l’avvocato Vito Cimiotta, difensore del padre della donna uccisa a coltellate dal marito Ernesto Favara alla vigilia di Natale.

Per Favara, attualmente in carcere a Trapani, a fine mese inizierà il processo per maltrattamenti. A ottobre 2022 Ernesto
Favara aveva, invece, presentato una denuncia nei confronti della moglie per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Querela che, dopo due giorni, fu ritirata dallo stesso Favara.

Il tentativo di strangolamento

Ernesto Favara aveva già tentato di strangolare con una lenza da pesca la moglie Maria Amatuzzo circa un anno fa Lo ha confermato l’avvocato Vito Cimiotta, che da ieri assiste il padre della vittima del delitto. “A raccontarmi il particolare è stato lo zio della signora Amatuzzo, il fratello del padre – racconta l’avvocato – e il tentativo di strangolamento sarebbe avvenuto sotto la casa famiglia dove la ragazza era ospite”. Cimiotta ha inoltre confermato che per quel fatto specifico la Amatuzzo presentò querela, “ma poi la ritirò”.

Gli accertamenti

Si è svolto nei giorni scorsi presso lo studio dell’ingegnere Giovanni Casano a Marsala (consulente incaricato dalla Procura) l’accertamento tecnico non ripetibile sui telefoni cellulari di Ernesto Favara, di Maria Amatuzzo e sul pc portatile che si trovava a casa dei due a Marinella di Selinunte.

Maria Amatuzzo è stata uccisa il 24 dicembre scorso con 14 coltellate sferrate dal marito Ernesto Favara, che ora si trova
in carcere a Trapani. L’esame tecnico ha previsto l’avvio dei tre strumenti dai quali l’ingegnere dovrà estrapolare tutto il
materiale multimediale necessario al fine delle indagini. All’accertamento erano presenti gli avvocati Vito Cimiotta, difensore del papà della vittima e Margherita Barraco, legale di Ernesto Favara.

Articoli correlati