La vita di Angela Grignano è cambiata il 12 gennaio di cinque anni fa. La giovane trapanese, che desiderava vivere sul palco con le sue mezzepunte, è rimasta coinvolta nell’esplosione di una panetteria a Parigi. Le vittime furono quattro: due vigili del fuoco, una ragazza francese e una turista spagnola. Molti furono i feriti gravi, tra cui lei, gravemente ferita a una gamba. Tutte persone che, ancora oggi, a distanza di cinque anni, aspettano di sapere la verità.

Il dolore di Angela

“In questi cinque anni – ha dichiarato la giovane, che è anche consigliere comunale, al Giornale di Sicilia– è cambiato tutto: la nostra vita, il nostro corpo, la nostra quotidianità. Paradossalmente, però, non è cambiato niente, perché nessuna promessa è stata mantenuta, non c’è stato nessun risarcimento per le vittime e addirittura non c’è stato nessun tipo di processo. Ad oggi non siamo solo vittime di un’esplosione, ma anche di un’ingiustizia”.

Circa cinquecento, in totale, le persone coinvolte: oltre ai quattro feriti gravi, anche chi ha perso la casa e il lavoro. “Sono tutte persone che hanno chiesto un risarcimento – spiega Grignano – e che non hanno ancora ricevuto nulla. Il Comune di Parigi fa scaricabarile sull’azienda del gas”..

Risarcimenti mai visti

Angela ripensa “a quei 20 milioni di euro” sbandierati come primo stanziamento per i sopravvissuti: “Solo parole. Nulla. Anzi, il paradosso è che il Comune deve risarcirmi, ma sono io a pagare l’affitto al Comune. Mi hanno assegnato un alloggio. Sette piani con l’ascensore. L’ultimo senza. E io arranco. Costretta a versare 500 euro al mese. Mentre la “Securitè sociale” me ne passa 600 al mese. E io dovrei vivere con 100 euro…”. Ecco perché, appena si concludono i corsi di fisioterapia, Angela torna a casa dai genitori, in Sicilia, da dove era volata via a 19 anni inseguendo il sogno della danza: “Ho conquistato prestissimo la mia indipendenza, ma adesso mi tolgono tutto, mentre pure i medici mi confondono, incerti”.