Parte da Trapani la battaglia degli infermieri siciliani per ottenere il pagamento della quota annuale da versare all’Ordine professionale di appartenenza. Secondo una recente sentenza, l’importo spetterebbe al datore di lavoro e dunque, nel caso degli infermieri, all’Azienda sanitaria provinciale. È quanto rivendicano le segreterie territoriali del Nursind che chiedono adesso il versamento diretto della tassa dal 2019 in poi e il rimborso degli ultimi anni.

L’azione del sindacato parte in seguito alla vittoria in un tribunale del Nord di una segreteria del Nursind che ha fatto chiarezza sulle responsabilità del caso. Secondo la Cassazione, che era intervenuta sulla professione forense, l’iscrizione all’albo è “presupposto indefettibile per l’esercizio della professione e se sussiste il vincolo di esclusività, per cui l’ente pubblico è l’unico beneficiario della prestazione resa dal professionista, allora l’onere economico di pagare la relativa tassa deve gravare sul datore di lavoro”. Principio che altre categorie, come gli infermieri, hanno provato a fare valere fino ad avere successo presso il tribunale di Pordenone. Da qui la battaglia anche in Sicilia.

Intanto il Nursind ha messo a disposizione dei lavoratori i propri uffici territoriali. “Auspichiamo che i datori di lavoro ottemperino alla richiesta – dice Salvo Calamia, segretario a Trapani e vicecoordinatore regionale –  se ciò non dovesse accadere sarà necessario che ogni infermiere mandi una lettera di interruzione della prescrizione in cui dovrà ribadire la richiesta di versamento. Questa azione non comporta alcun rischio e nessun obbligo di proseguire con l’azione giudiziaria, che tuttavia sarà necessaria se il datore di lavoro non dovesse dare seguito alle richieste degli infermieri. Il Nursind è pronto a fornire tutte le informazioni tramite i propri rappresentanti aziendali anche per consentire di fare ricorso gratuitamente”.

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