Hanno patteggiato la pena, davanti al gup di Marsala Annalisa Amato, tre dei sei imputati nel procedimento che vede alla sbarra un mazarese e cinque tunisini (tutti residenti tra Marsala, Partinico, Palermo e Mazara) coinvolti nell’indagine di Guardia di finanza di Mazara e Procura di Marsala su due sbarchi di migranti avvenuti lo scorso anno sulle coste tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara.
In uno di questi sbarchi, il 24 maggio 2017, di fronte Campobello, uno degli immigrati morì annegato. A perdere la vita fu Haitem Hamda, di 29 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato gettato in mare da due membri dell’organizzazione, che devono rispondere dell’accusa di omicidio. Ma per questo si procede a parte. Il procedimento approdato al gup del Tribunale di Marsala è relativo all’accusa di organizzazione e favoreggiamento di immigrazione clandestina e contrabbando di sigarette. E nell’ambito di questo filone d’indagine sono stati condannati, con patteggiamento della pena, Gaspare Gullo, di 49 anni, di Mazara, e i tunisini Karim Salem, di 37, e Sarra Ben Salem, una ragazza di 21 anni residente a Marsala.
La pena più severa (3 anni e 4 mesi di reclusione, nonché a una multa di 150 mila euro) è stata per Karim Salem, mentre 3 anni e 2 mesi, e una multa di 158 mila euro, sono stati decretati per Gaspare Gullo e Sarra Ben Salem. Il 6 luglio si definiranno le posizioni (abbreviati o processo ordinario) degli altri tre imputati: Ammar Nejib, di 49 anni, Antar Qualid Ben Mohamed, di 39, e Cheikh Narch Farese, di 26. Per la traversata, appena 4 ore di navigazione con veloci gommoni, i migranti avrebbero pagato un “biglietto” di oltre 3 mila euro.
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