Fiamme sono divampate ieri, nella zona archeologica di Mokarta, nel Trapanese.
L’area, che fa parte del Parco Archeologico di Segesta, è stata oggetto di un incendio, che ha danneggiato prevalentemente le staccionate in legno, che delimitano i percorsi predisposti per i visitatori.

Da un primo sopralluogo, effettuato dalla dirigente del Parco, Rossella Giglio, non risultano danni ai reperti archeologici. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Trapani.
Il sito di Mokarta ricade sul territorio di Salemi.

“Attendiamo che forze dell’ordine e vigili del fuoco accertino la dinamica dei fatti ma se, come sembra, dovesse essere confermata l’origine dolosa dell’incendio dell’area archeologica di Mokarta, allora saremmo davanti a un gesto vigliacco da parte di chi si crede in diritto di potere sfregiare il territorio e l’impegno di tanti che hanno lavorato duramente per salvaguardare e rendere fruibile la storia di quei luoghi“.

E’ il commento del sindaco di Salemi, Domenico Venuti.

“Il Comune di Salemi ha curato la pulizia dell’area fino allo scorso anno, quando la competenza è passata al Parco di Segesta, e non può tollerare atti ignobili come questo che mortificano un’intera comunità – aggiunge Venuti -. Mokarta e le sue testimonianze storiche rappresentano una risorsa per la città di Salemi che intende puntare anche su questo importante ‘tesoro’ per portare avanti un progetto di sviluppo sostenibile basato sulla storia e la cultura di luoghi che vanno messi al riparo da azioni spregevoli. Saremo accanto al Parco archeologico di Segesta e alla direttrice Rossella Giglio – conclude il sindaco di Salemi – nel ragionare sulle iniziative da mettere in campo per il ripristino dei luoghi e dei percorsi danneggiati”.

Il sito archeologico di Mokarta comprende preziose testimonianze risalenti al periodo tra il XIII e il X secolo avanti Cristo, tra le quali due necropoli e alcune strutture abitative, rinvenute in seguito agli scavi condotti a più riprese, tra gli anni ’70 e gli anni ’90.

(foto di repertorio)

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