Giovedì 2 febbraio la commissione regionale Antimafia sarà in trasferta a Castelvetrano. Si riunirà alle 10.30 nell’aula consiliare del Comune insieme con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto di Trapani Filippina Cucuzza. A seguire, alle 12, la commissione Antimafia incontrerà i sindaci della provincia.

“Avviamo un lavoro itinerante per la Sicilia fatto di incontri, conoscenza e contatto diretto con i territori – dice il presidente della commissione Antonello Cracolici – partiamo da Castelvetrano, a pochi giorni dalla cattura del boss Matteo Messina Denaro, per ribadire la vicinanza delle istituzioni e per comprendere cosa è possibile fare per sostenere il contrasto alla mafia nei luoghi dove questa ha radici più profonde, non solo dal punto di vista amministrativo ma anche sociale e culturale”.

La Vardera: “Ai festini col boss”

“Sto andando a denunciare ai Ros dei carabinieri una storia che quando me l’hanno raccontata, onestamente, non ci potevo credere”. Comincia così il racconto che Ismaele La Vardera, ex Iena, oggi Vicepresidente della Commissione antimafia della Regione Sicilia, decide di fare ai microfoni de Le Iene. Filippo Roma ricostruisce la testimonianza raccolta dal deputato regionale e subito denunciata agli inquirenti, di un presunto testimone che parla di alcuni festini in una villa del palermitano, a cui avrebbe partecipato Matteo Messina Denaro e in cui avrebbe visto anche un uomo appartenente alle forze dell’ordine, un medico e un noto politico italiano. Questa testimonianza è al centro del servizio de Le Iene, in onda domani sera, in prima serata, su Italia 1.

“Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia e che partecipava come se nulla fosse a dei festini”, dice La Vardera all’inviato. “Ho denunciato la testimonianza che mi hanno reso al Ros”, il reparto che ha da poco arrestato il superboss. “Il testimone è una persona per bene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare – continua La Vardera – perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate e parlavano proprio di quella zona d’ombra che avrebbe potuto proteggere il boss latitante”. La Iena e il politico ripercorrono insieme, riascoltandola, i passi salienti della testimonianza, in modo da chiarire, per quanto possibile, i passaggi più controversi. Il vicepresidente dell’antimafia siciliana riferisce a Filippo Roma ciò che il testimone gli ha raccontato, eliminando però numerosi dettagli che ne avrebbero potuto rivelare l’identità.

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