L’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha ottenuto la “certificazione di accreditamento e qualità” ISO 9001, che verifica i requisiti per la realizzazione, in una organizzazione, di un sistema di gestione della qualità, al fine di condurre i processi aziendali a migliorare l’efficacia e l’efficienza nell’erogazione del servizio, ottenere ed incrementare la soddisfazione dell’utente.

L’ambito di applicazione della certificazione è la “gestione della manutenzione e dell’assistenza dei dispositivi medici delle proprie unità operative, ospedaliere e territoriali, con i relativi collaudi e progettazione dei capitolati tecnici di gara per le proprie forniture”.

“L’accreditamento – commenta il commissario dell’ASP Giovanni Bavetta – che consente il raggiungimento di importanti obiettivi che certificano l’efficacia ed efficienza delle procedure attuate dall’Ingegneria clinica aziendale negli anni, rappresenta un traguardo importante per l’Azienda, poiché è la prima ASP in Sicilia che ha la propria Unità operativa di Ingegneria clinica, accreditata e con la certificazione di qualità ISO”.

L’ingegneria clinica si occupa della gestione sicura, appropriata ed economica delle tecnologie e delle apparecchiature nelle strutture sanitarie, garantendo un uso sicuro, appropriato ed economico delle tecnologie e delle strumentazioni.
Un obiettivo raggiunto dall’U.O.S. Ingegneria Clinica dell’ASP, che lo scorso anno aveva iniziato il percorso di accreditamento e certificazione di qualità tramite gli istituti preposti, oggi giunto al traguardo.

“Abbiamo supportato la Direzione strategica – spiega il responsabile del servizio Vincenzo Nicastri – nel governo del patrimonio tecnologico aziendale finalizzato ad una gestione sicura, appropriata ed efficiente delle tecnologie biomediche nelle strutture sanitarie della provincia di Trapani. Il Servizio ha garantito l’analisi del fabbisogno, l’acquisizione, la manutenzione, la sicurezza, il monitoraggio, l’implementazione, la valutazione e lo sviluppo del parco biotecnologico aziendale e dei dispositivi medici e tecnologici in generale. Predisponiamo infine un piano di controlli di sicurezza e funzionalità per minimizzare il rischio dovuto all’utilizzo di apparecchiature biomediche e per garantire il rispetto della sicurezza dei pazienti”.

La gestione complessiva delle apparecchiature biomediche ad oggi installate in azienda è di circa 10.823 sistemi, escluse le alte tecnologie quali Tac, PET, RM e angiografi. Solo lo scorso anno sono stati effettuati 479 collaudi di nuove tecnologie, installate presso i diversi presidi.

L’ASP ha investito sull’Ingegneria clinica, ed è stata la prima in Sicilia a costituire un’unità operativa ad hoc. Ha realizzato un sistema informatico per la gestione delle apparecchiature elettromedicali che consente la condivisione delle informazioni e la gestione su una piattaforma unica con il personale medico, sistema che è di supporto agli operatori sanitari nell’esecuzione e nella pianificazione del proprio lavoro.

“Il servizio di ingegneria clinica – prosegue Nicastri – si è occupato anche della gestione dei contratti esterni con le ditte costruttrici e con l’ATI che costituisce il servizio di global service. Inoltre effettua una attività di verifica e controllo delle attività svolte da parte delle ditte nel rispetto di quanto previsto dal capitolato speciale d’appalto. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza, ad esempio, come la manutenzione costante ha consentito sia minori tempi di attuazione che minori costi e si è dimostrata particolarmente efficace sulle apparecchiature di esplorazione funzionale e terapia che, presenti in gran numero nella struttura sanitaria, sono quelle che presentano interventi non eccessivamente complessi e i maggiori problemi di sicurezza. Questo fornisce un supporto fondamentale alla decisione sulla modalità di manutenzione da attuare ed è la base fondamentale per garantire una obsolescenza programmata del parco macchine della struttura sanitaria affinché le attrezzature operino in una costante cornice di sicurezza per gli operatori e per i pazienti nello stato funzionale ottimale per i pazienti”.

La programmazione degli acquisti è altro un importante fattore di sviluppo delle varie attività sanitarie. Una programmazione degli acquisti che possa avere una coerenza ed una possibilità di incidere davvero sullo sviluppo tecnologico di un ospedale dovrebbe avere un orizzonte temporale almeno triennale, per permettere anche investimenti in grandi tecnologie che richiedono tempi molto lunghi per divenire operativi. Una visione più imitata temporalmente e senza una collaborazione professionale adeguata di ingegneria clinica rischia di portare ad investimenti non adeguati o inutili nel medio-lungo termine. Per questo viene effettuato annualmente un piano di dismissione delle tecnologie per il triennio successivo e un conseguente piano del fabbisogno che tiene conto delle tecnologie da dismettere poiché vetuste o che non hanno superato le verifiche previste dalla norma.

Piano di dismissione e piano di fabbisogno consentono di effettuare per il triennio 2018-2020 una programmazione degli acquisti, e contemporaneamente una capillare conoscenza dello stato attuale della tecnologia presente.