“Le generalizzazioni in ogni campo rischiano di travolgere gli onesti cittadini che vivono anche a Campobello di Mazara. Piuttosto si accertino con chiarezza quanti sono stati omertosi e conniventi col boss latitante”. Lo ha detto il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella dopo aver letto le parole dei magistrati di Palermo che, in occasione dei due arresti di ieri a Campobello di Mazara nell’ambito dell’inchiesta sui fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, hanno scritto di “assordante silenzio dell’intera comunità di Campobello di Mazara”.
L’appello del vescovo: “Collaborate con le istituzioni”
“Sono certo che la maggior parte della comunità di Campobello è fatta da onesti e laboriosi cittadini. Il nostro, senza ombra di dubbio, è un “no” netto a ogni forma di omertà. Invito chi è a conoscenza di fatti particolari utili alle indagini a collaborare con le istituzioni”, ha concluso il Vescovo.
Il medico Stallone: “Lavoravo in orari diversi da Tumbarello”
“Da mesi ho cercato un locale in affitto per aprire il mio ambulatorio e, intanto, mesi addietro, ho iniziato la mia attività nello studio del dottor Tumbarello, quasi in pensione, che mi ha gentilmente ospitato. Abbiamo solamente condiviso i locali, ma io ho lavorato in orari diversi dai suoi. Quando è stato arrestato Matteo Messina Denaro e sono venuti i carabinieri nell’ambulatorio, ho trovato un nuovo locale in via Vittorio Emanuele II e mi sono subito trasferito”. Lo dice Gianfranco Stallone, giovane medico di base a Campobello di Mazara che, per alcuni mesi, ha condiviso l’ambulatorio con Alfonso Tumbarello, il medico arrestato ieri perché ha prescritto le ricette mediche al boss Matteo Messina Denaro sotto il falso nome di Andrea Bonafede. “Io con tutto ciò che è successo non c’entro nulla – chiarisce – e sono felice che lo Stato abbia arrestato Matteo Messina Denaro”. Nel suo studio Stallone ha la foto dei giudici Falcone e Borsellino: “Io sono nato nel 1992 e ho sempre creduto nelle istituzioni, vivendo con passione i momenti del dopo stragi – dice il medico – ho sempre sperato che in questi 30 anni lo Stato lo avrebbe arrestato. La sua cattura rappresenta una bella pagina di storia nella lotta alla mafia”.
Domani l’interrogatorio di garanzia di Tumbarello
È stato fissato per domani alle 11, nel carcere palermitano Pagliarelli, l’interrogatorio di garanzia del medico del boss Matteo Messina Denaro, Alfonso Tumbarello, arrestato ieri con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico e di Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra di Campobello che ha prestato l’identità al padrino, finito in cella con le accuse di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati.
Il medico ha avuto in cura il boss per due anni
Tumbarello, per due anni, ha avuto in cura il boss al quale ha prescritto oltre cento tra farmaci, analisi e terapie intestandole falsamente al geometra Bonafede, suo assistito che godeva di ottima salute, pur sapendo che il suo paziente era in realtà il capomafia ricercato.
Per i pm Bonafede factotum
Bonafede invece sarebbe stato il factotum del padrino: secondo i pm gli avrebbe fatto avere le ricette di Tumbarello e avrebbe preso in consegna e dato al dottore la documentazione sanitaria che Messina Denaro riceveva durante le terapie.
Chi ha coordinato l’indagine
L’indagine che ha portato all’arresto dei due è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Piero Padova e Gianluca De Lei.
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