I carabinieri del Ros e quelli del comando provinciale di Trapani e i poliziotti del Servizio centrale operativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, a carico dei fratelli Vincenzo e Antonino Luppino, figli di Giovanni Salvatore, imprenditore agricolo di Campobello di Mazara. Proprio Giovanni Luppino era l’autista di Matteo Messina Denaro e con lui venne arrestato il 16 gennaio del 2023 a Palermo.

Le accuse

I due fratelli sono accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare Cosa Nostra. L’indagine, condotta nell’ambito delle indagini finalizzate a ricostruire la rete di fiancheggiatori che ha sostenuto l’allora latitante Messina Denaro, ha permesso, secondo gli investigatori,  di raccogliere elementi che conducono a ipotizzare che i due indagati, assieme al padre (attualmente detenuto), “abbiano contribuito con le loro condotte al mantenimento delle funzioni di vertice del capo mafia castelvetranese, fornendogli prolungata e variegata assistenza durante la latitanza e partecipando al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore”.

I soldi a Luppino

Dall’inchiesta emerge anche che Matteo Messina Denaro versava periodicamente all’imprenditore Giovanni Luppino, somme di denaro. I Luppino nel loro paese, Campobello di Mazara, hanno il soprannome di Mustusi derivante dal fatto che il nonno produceva vino e mosto. Secondo l’indagine del Ros questo li ricollega ai pizzini del capomafia che, negli appunti in cui annotava le spese, scrive di versamenti a Mustang. Si tratta di un nome in codice, secondo gli inquirenti, usato in assonanza col soprannome, proprio per indicare la famiglia Luppino. Nei diari Messina Denaro segna i soldi spesi per i fiori acquistati dopo la morte della moglie di Giovanni Luppino e per diverse cene e pranzi fatti in occasioni di compleanni dei figli coi quali evidentemente faceva abitualmente vita sociale.

Il trasloco nel covo

Inoltre Vincenzo Luppino, uno die due figli di Giovanni, autista di Matteo Messina Denaro, avrebbe curato, nel giugno del 2022, il trasloco del boss nell’ultimo covo. A confermarlo sarebbe stato il titolare della ditta di traslochi incaricata del servizio che ha raccontato agli inquirenti di essere stato contattato dal capomafia e di aver concordato con lui i mobili da portare in casa. Nelle operazioni, dice, venne coinvolto Vincenzo Luppino che aveva spostato e custodito la vecchia cucina di Messina Denaro nel suo garage.

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