Continuano i maltrattamenti in famiglia nonostante le diverse misure di prevenzione nei suoi confronti. Finisce dietro le sbarre un 42enne del Trapanese, sorpreso più volte a violare le prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria.

L’aggravamento

I carabinieri della stazione di Paceco hanno arrestato, in esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento emessa dal tribunale di Trapani, un 42enne con precedenti di polizia con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Questo provvedimento scaturisce da una serie di violazioni alle misure a cui l’uomo era stato sottoposto e che avrebbe messo in atto nell’ultimo periodo.

Cinque mesi fa l’accusa di stalking

L’uomo, lo scorso mese di febbraio, era stato sottoposto al divieto di avvicinamento alle persone offese con braccialetto antistalking dopo la denuncia delle vittime di continui maltrattamenti in famiglia, alcuni dei quali documentati dagli investigatori. Nel successivo mese di maggio era stato già una prima volta arrestato in quanto sorpreso a bordo di un velocipede in un comune diverso da quello dove era obbligato a stare.

La continue violazioni e il provvedimento

A seguito delle reiterate violazioni, documentate dai carabinieri, l’attuale misura cautelare veniva sostituita con quella più afflittiva della custodia in carcere. Espletate le formalità di rito, il 42enne veniva trasferito nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani.

Il mese scorso altro arresto

Nel Trapanese il mese scorso c’è stato un altro arresto sempre con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’accusa ha riguardato un 42enne di Erice che è stato arrestato dai carabinieri. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del tribunale di Trapani. L’uomo è destinatario della misura cautelare della custodia in carcere in quanto i carabinieri, dopo alcune indagini, hanno acquisito gravi indizi di colpevolezza in merito all’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. L’arresto arriva dopo la denuncia della compagna che ha confessato agli inquirenti di essere vittima di gravi e ripetute violenze fisiche e verbali che le facevano temere per la propria incolumità e per quella di suo figlio minorenne. La donna, dopo la denuncia, ha trovato ospitalità presso una struttura protetta, insieme al figlio.

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