Sta bene e ha già ricevuto la visita di una delegazione di tre persone dell’Ambasciata italiana l’equipaggio del peschereccio mazarese Anna Madre, sequestrato la scorsa notte in acque internazionali da militari tunisini che, salendo a bordo, hanno preso il comando e fatto rotta verso Sfax.

Dopo una sosta nel porto militare della città nordafricana, dove è giunto poco dopo mezzogiorno, l’Anna Madre è stato trasferito nel porto peschereccio sempre di Sfax. L’equipaggio è a bordo del natante e il comandante, Giacomo Giacalone, che al momento del sequestro era stato chiuso in una cabina è ora libero. Dalle prime notizie che si apprendono era stato liberato mentre l’Anna Madre veniva ancora condotto verso il porto maghrebino.

Il peschereccio era già sfuggito a un tentativo di sequestro, sempre ad opera di militari tunisini, lo scorso agosto, mentre si trovava sempre in acque internazionali. “Ho appreso la notizia del sequestro dell’Anna Madre dalla Capitaneria di porto – riferisce Giampiero Giacalone -. Dalle notizie in nostro possesso sono intervenuti sia la nave della Marina militare italiana che si trovava a una quindicina di miglia dal nostro natante sia un elicottero sempre della Marina militare italiana. Sappiamo inoltre, che i cinque militari tunisini saliti a bordo erano armati”.

Per l’armatore quello che è accaduto: “E’ un fatto anomalo, che stiamo valutando. Va anche evidenziato che a bordo il nostro peschereccio non ha pesce fresco, ma soltanto congelato. Nella stiva ci sono all’incirca tre tonnellate di gamberi e cento chilogrammi di pesce misto. Si tratta di specie di pesci che non si pescano nelle acque tunisine. Al momento attendiamo di avere notizie dalle fonti diplomatiche interessate”.

“Si tratta della tristemente nota guerra del pesce che ha arrecato in questi decenni moltissimi danni alla nostra economia e rischia di incidere sui rapporti fra l’Italia e la Tunisia. Ci auguriamo –ha sottolineato Il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo -, che rapidamente questa crisi venga risolta e confidiamo nel tempestivo intervento delle Istituzioni regionali e nazionali”. “Siamo particolarmente fiduciosi – ha concluso – dell’incontro che stamattina il nostro Ambasciatore De Cardona avrà con il Ministro dell’Agricoltura e Pesca della Tunisia, l’amico della Sicilia Samir Taieb”.

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