Tommaso Geraci, agli arresti domiciliari con il figlio Antonino nell’ambito dell’operazione Fort knox condotta da carabinieri e Guardia di finanza, è fratello del collaboratore di giustizia Francesco Geraci.

Quest’ultimo fu uno degli amici più fidati del latitante Matteo Messina Denaro. Arrestato nel 1994, Francesco Geraci iniziò a collaborare due anni dopo.

Fu lui a fare ritrovare, in un caveau della gioielleria che la sua famiglia gestiva in via XX Settembre, a Castelvetrano, il cosiddetto tesoro di Totò Riina, all’epoca latitante a Mazara del Vallo.

Francesco Geraci raccontò che Matteo Messina Denaro portò in gioielleria Riina, la moglie e le due figlie che gli affidarono una borsa con i gioielli. Inoltre, sempre il collaboratore, disse che in un paio di occasioni, con Messina Denaro fece fare gite in barca ai quattro figli di Riina e di avere avuto un ruolo, nel settembre 1992, nel tentato omicidio, a Mazara del Vallo, dell’allora dirigente del commissariato Rino Germanà.

Nel 1999 gli fu confiscata una vasta area in contrada Giallonghi dove ora sorgono, tra l’altro, le sedi della tenenza della Guardia di finanza e del commissariato di pubblica sicurezza.