• Il Pm aveva richiesto cinque anni di reclusione
  • Nella primavera del 2018 i carabinieri trovarono diverse auto rubate nel magazzino del meccanico
  • I carabinieri, inoltre, si accorsero che nel magazzino c’era un allaccio abusivo alla rete elettrica

Ricettazione e riciclaggio di pezzi di auto rubate e furto di energia elettrica. Per questi motivi, il tribunale di Marsala ha condannato un meccanico marsalese, Antonino Ampola di 38 anni, a sette anni e un mese di carcere.

Pena inflitta più severa da quella invocata da accusa

La pena inflitta è stata più severa di quella invocata dal pubblico ministero Giuliana Rana, la cui richiesta era stata 5 anni di reclusione.

I fatti risalgono alla primavera del 2018

A fine maggio 2019, il meccanico fu posto agli arresti domiciliari dai carabinieri. I fatti contestati sono, però, della primavera 2018. Il 7 aprile di quell’anno, infatti, i militari dell’Arma, nel corso di una perquisizione effettuata nell’abitazione e nel magazzino in uso ad Ampola, trovarono diverse auto, la maggior parte delle quali risultate rubate nelle province di Trapani e Palermo.

I mezzi, spiegarono gli inquirenti, “apparivano per la maggior parte smontati, privi di targa o con il numero di telaio abraso, al chiaro fine di volerne occultare la provenienza furtiva”.

Ciò, sempre secondo l’accusa, probabilmente con l’intento di creare un’attività illecita di vendita di pezzi di ricambio. Durante la perquisizione, inoltre, i carabinieri si accorsero che nel magazzino c’era un allaccio abusivo alla rete elettrica. Il valore della corrente rubata è stato stimato in circa 7 mila euro.

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