Era andato a Kiev per Anastasia, la bimba che voleva adottare; è tornato in Sicilia con 61 bambini ucraini, alcuni orfani, altri abbandonati dai genitori, d’età compresa tra i 5 e 10 anni. Tutti da mercoledì scorso si trovano in Sicilia, ospiti di strutture dislocate a Trapani, Catania e Modica.

Tre anni fa la decisione di adottare una bimba

Tutto ciò è stato possibile grazie a Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore del M5S, che tre anni fa, nella massima riservatezza, d’accordo con la moglie e i due figli di 12 e 16 anni, ha deciso di adottare una bambina ucraina, Paese che non aderisce alla convenzione dell’Aia, rendendo complicato l’iter dell’adozione rallentato anche dalla pandemia.

Dopo viaggio a Kiev attivati i canali diplomatici per portare in Italia gli altri bimbi

Quando, per la seconda volta, Santangelo si reca a Kiev, scopre assieme ad Anastasia ci sono altri 60 bambini nelle medesime condizioni. Scopre pure che nel trasferimento di un gruppo di minori tra Mariupol e Zaporizhia si perdono le tracce di 10 bambini.

È a quel punto che Santangelo parla con i suoi colleghi parlamentari e decide di attivare i canali diplomatici per portare in Italia i 61 minori. Il tutto avviene in collaborazione con la Farnesina, il ministero della Famiglia dell’Ucraina, l’associazione Papa Giovanni XXIII, sindacati italiani e ucraini.

Presi in consegna i bambini alla frontiera tra Polonia e Ucraina

“Per prendere in consegna i bambini, alla frontiera tra Polonia e Ucraina – racconta Santangelo – abbiamo camminato a piedi per alcuni chilometri e, quando tutto sembrava risolto, siamo rimasti bloccati (i bambini e 18 accompagnatori) per oltre 8 ore dentro un pullman”.

La donazione di 75mila euro per affrontare le spese

Finalmente salgono su un aereo che li porterà a Trapani. Il costo del viaggio (57mila euro) l’ha coperto il M5S, che ne ha donati complessivamente 75mila.

“Una storia d’amore per aiutare i figli di nessuno”, così il senatore sintetizza questa storia a lieto fine. Al momento i bambini non sono adottabili e non può essere richiesto neppure l’affidamento. Saranno i tribunali per i minori a occuparsene. Anastasia e suoi “fratellini”, alcuni molto denutriti, sono assistiti in un territorio sicuro.

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