Sono dieci le persone arrestate dalla guardia di finanza nell’ambito dell’operazione “Aspide” su appalti, nomine e presunti concorsi pilotati all’Azienda sanitaria provinciale di Trapani.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta della locale Procura, è stata emessa dal gip Caterina Brignone per due degli indagati: Giuseppa Messina, di 64 anni, per il suo ruolo di Rup in una procedura negoziale, e Gioacchino Oddo, di 67 anni, direttore sanitario dell’Asp.

Otto sono agli arresti domiciliari

Sono otto le persone che sono state poste agli arresti domiciliari: Fabio Damiani, 56 anni, direttore generale dell’Asp, Antonella Federico, 39 anni, per il suo doppio ruolo di dipendente Althea e di responsabile di commessa di un’Associazione temporanea di impresa, l’imprenditore Giovani Iacono Fullone, di 57 anni, il direttore dell’Unità operativa complessa Centro salute globale Antonino Sparaco, di 62 anni. Indagati e posti ai domiciliari per l’omessa comunicazione di una positività al Covid il direttore sanitario di un laboratorio di analisi, Bartolomeo Gisone, e Alberto Adragna, di 65 anni, e per avere avuto informazioni su un concorso a un bando dell’Asp due dei partecipanti: Attilio Giuseppe Bonavires, di 42 anni, e Anna Lisa Bianco, di 44.

Complessivamente 17 indagati

Nel complesso 17 sono i soggetti indagati (accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), a vario titolo, per fatti-reato di corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del  procedimento di scelta del contraente, truffa ai danni di Ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale  commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio.

Le odierne operazioni s’inseriscono nel contesto di una complessa ed articolata attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Trapani e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, che ha consentito di disvelare un ormai collaudato meccanismo di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, pubblici concorsi ed affidamenti di incarichi dirigenziali all’interno delle strutture sanitarie trapanesi attuato, in un contesto collusivo e secondo una logica clientelare, con la compiacenza
di alcuni pubblici ufficiali.

L’avvio delle indagini

Le indagini, inizialmente tese a verificare la regolarità di un bando di gara indetto dall’A.S.P. di Trapani per la fornitura di attrezzature sanitarie necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 da destinare ai reparti di terapia intensiva, hanno nel tempo evidenziato la presenza di significative carenze e condotte distorsive nella gestione e nello sviluppo della procedura d’urgenza bandita, andando quindi a turbarne la procedura di aggiudicazione ad esclusivo vantaggio di una S.p.a. già contrattualmente legata all’Azienda Sanitaria trapanese.

Il demansionamento e la soppressione di strutture tipiche dell’A.S.P., voluti dal management sanitario del tempo, avrebbero finito con l’attribuire i compiti di valutazione, progettazione, collaudo e predisposizione dei capitolati delle gare d’appalto in capo ad una sola persona esterna all’amministrazione e contrattualmente legata alla citata S.p.a. -, andando così sostanzialmente ad attribuire al controllato anche il ruolo di controllore.

I profili ritenuti illeciti

Sono stati rilevati profili di illiceità anche in ordine ad altre procedure di affidamento di forniture per i servizi sanitari nonché relative all’assunzione di personale dirigente ed amministrativo presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani.

Le condotte contra legem si sarebbero estrinsecate nel partecipare anzitempo a soggetti esterni ed a candidati, poi risultati vincitori della selezione, il testo da cui sarebbero state tratte le domande da porre in sede d’esame; in taluni casi sarebbero state anche fornite specifiche indicazioni in merito al contenuto delle domande stesse ed in una circostanza sarebbe stato rilevato il ruolo attivo di un componente della commissione prestatosi ad agevolare un candidato affinché selezionasse la busta contenente i quesiti concordati.