Non tornerà più in cella nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila il boss 61enne Matteo Messina Denaro. La figlia Lorenza Alagna, appena riconosciuta, e la nipote Lorenza Guttadauro, che è pure il suo legale, sono al capezzale del boss, le cui condizioni sono peggiorate nelle ultime ore.

L’aggravamento della malattia

L’ex primula rossa della mafia, arrestato a gennaio dopo 30 anni di latitanza, è ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, da quando il suo tumore gli ha causato un blocco intestinale per il quale è stato operato lo scorso 8 agosto.

Terapia del dolore

Indicativo sembra anche il fatto che la cura del tumore al colon sia accompagnata dalla terapia del dolore. Le sue condizioni sono altalenanti, Messina Denaro alterna momenti di lucidità e di buonumore a episodi di grande fragilità. Nei giorni scorsi è andato anche in coma per reazione ai farmaci. Qualche volta è riuscito ad alzarsi dal letto ma ha rifiutato di incontrare la figlia per non apparire molto provato.

Il riconoscimento della figlia che non vuole incontrare

Cosciente delle sue condizioni nei giorni scorsi il boss ha redatto due documenti: uno dispone che non si proceda con accanimento terapeutico in caso di ulteriore coma, con un altro atto ha riconosciuto la figlia Lorenza nata il 17 novembre 1996 dal rapporto con Franca Alagna. Fino al 2012 Franca e Lorenza vivevano in casa della madre del boss ma poi erano andate via. Lorenza in questi anni ha seguito il suo percorso di vita: ha studiato al liceo, si è sposata e due anni fa ha avuto un bambino.

Lorenza e Matteo Messina Denaro si sono visti per la prima volta ad aprile nel carcere dell’Aquila. Ora il decorso della malattia ha accelerato la decisione di ricomporre, anche per l’anagrafe, il rapporto padre figlia.

Le donne al capezzale del boss

È una storia molto privata e non ci sono stati intermediari, ha assicurato l’avvocato-nipote del boss che ha rivendicato un apporto professionale: ha scritto lei l’istanza per fare ammettere in carcere il notaio che ha raccolto la volontà di Messina Denaro. Ora le due donne sono insieme al capezzale dell’ultimo grande latitante di Cosa nostra.

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