‘Oltre ad informare i cittadini, è nostro preciso dovere evidenziare queste anomalie nel governo della società e sollecitare l’azione della Regione a fronte del gravissimo deficit patrimoniale della società”.
A dichiararlo è la deputata M5S all’Ars Valentina Palmeri, che descrive così le ragioni che hanno spinto il gruppo regionale a proporre questa interrogazione.
“Quando è stato deliberato l’aumento di capitale nell’agosto del 2017 – spiega Palmeri – per l’importo di € 14.863.445,59, poi realmente sottoscritto dalla Regione per soli 5 milioni, già alla data del 22.11.2017 il capitale versato nelle casse Airgest era già irrimediabilmente perso. Questo è un fatto gravissimo. Infatti, nel novembre 2017 l’AIRGEST aveva un patrimonio netto di soli € 75.585 e il capitale non era più conforme al minimo legale di € 7.746.853 previsto per le società di gestione di aeroporti delle dimensioni di Birgi, come prevede il DM 521/1997. Interroghiamo oggi il Presidente e l’Assessore per stabilire di chi sia stata la responsabilità e come si sia arrivati a mettere a serio rischio l’operatività dell’aeroporto con interventi sul capitale tardivi, insufficienti ed inadeguati per garantire la continuità aziendale, realizzati in totale spregio della normativa di settore in tema di minimo legale del capitale sociale di un aeroporto, in violazione delle norme civilistiche sulle SpA e della normativa sulle società partecipate”
“A prescindere dalle irregolarità contenute nel bando di gara emanato da Airgest e censurato interamente dal TAR – sottolinea il deputato Sergio Tancredi – aspetto sul quale si dovrà fare piena luce anche per il futuro, l’interrogazione serve oggi a far rilevare a tutti, con dovizia di particolari, che gli interventi finanziari sono stati interventi-tampone che hanno solo causato il dispendio di disponibilità finanziarie a fondo perduto. Le risorse sono state erogate dalla Regione senza alcun programma industriale e senza una reale prospettiva che realizzi l’economicità e l’efficienza della gestione della società nel medio e lungo periodo, unica garanzia di un servizio futuro per i cittadini trapanesi. Ci chiediamo ancora oggi– continua Tancredi – se si vuole legittimare un trasferimento di fondi senza che sia stato ancora predisposto alcun vero e concreto piano di risanamento e senza che l’Autorità di Regolazione dei Trasporti e la Corte dei Conti siano state interessate.’
I due portavoce hanno preteso “chiarezza anche in merito alle eventuali azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori della società e di tutti coloro che, a vario titolo, hanno arrecato un danno al patrimonio di Airgest ed un pregiudizio irreparabile al valore della partecipazione della Regione siciliana, oggi quasi nullo, noncuranti dell’interruzione di un servizio di interesse pubblico fondamentale” concludono Palmeri e Tancredi.
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