“Se oggi, in un momento di grande confusione c’è chi fa il giro delle stanze romane accompagnato da europarlamentari per ottenere la nomina del direttore generale, sappia che la mia attenzione sarà altissima”. Lo afferma il parlamentare regionale della Dc, Carlo Auteri, che interviene sulla gestione della sanità, in particolare dell’Asp di Siracusa, travolta la settimana scorsa da un terremoto giudiziario che ha interessato il direttore generale dell’azienda, Alessandro Caltagirone, per cui la Procura di Palermo ha chiesto l’arresto, così come per i vertici della Dc, l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, ed il capogruppo dello Scudo crociato, Carmelo Pace.
Il dopo Caltagirone
Dopo l’autosospensione di Caltagirone dalla carica di manager dell’Asp, la Regione ha inviato un commissario ma secondo quanto prospettato da Auteri sarebbero state avviate interlocuzioni per la scelta del nuovo direttore generale. Il suo riferimento, senza citarlo per nome, è il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata, accusato dallo stesso parlamentare regionale della Dc di essere il responsabile del depotenziamento dell’ospedale Trigona di Noto.
Il consiglio comunale a Noto per salvare il Trigona
Ieri, in Consiglio comunale, a Noto, si è discusso di come tutelare la sanità della zona sud ed hanno preso parte alla seduta alcuni sindaci del Siracusano e diversi deputati regionali, tra cui Peppe Carta del Mpa, Tiziano Spada del Pd, Carlo Gilistro del M5S ma erano assenti Riccardo Gennuso, esponente di FI e lo stesso Carlo Auteri.
“Ospedale di Noto smantellato”
Auteri ha, però, preso le difese del sindaco di Noto, Corrado Figura, peraltro politicamente vicino al deputato del Mpa, Carta, “impegnato da anni in una battaglia in difesa del presidio ospedaliero, spesso in solitudine mentre altri preferivano tacere o compiere scelte che hanno portato allo smantellamento progressivo della struttura”
L’ospedale unico Avola Noto
La questione dell’ospedale è piuttosto complessa: le 2 strutture sanitarie, il Trigona di Noto ed il Di Maria Avola, sono tecnicamente fuse nel cosiddetto ospedale unico, frutto di un piano della Regione, risalente ai primi anni del Nuovo millennio, elaborato per evitare di avere reparti doppioni a pochi chilometri di distanza, circa 20 tra i due Comuni .
In tutto questo, il Di Maria ha avuto la parte del leone, attraendo i reparti di Unità operativa complessa mentre il Trigona, secondo quanto previsto dall’Asp di Siracusa è destinato alle Unità semplici a supporto dell’area di Emergenza, tra cui Medicina generale, chirurgia, cardiologia e medicina d’urgenza. Di recente, è stato spostato da Noto ad Avola, il reparto di Ortopedia, tra i più efficienti in Italia, che si era trasferito negli anni scorsi al Trigona nell’ambito del risiko legato alle esigenze per le cure del Covid-19 ma con la fine dell’emergenza tutto è tornato al suo posto, come, ad esempio, Oncologia, che da Avola è stata spostata nella sua sede originaria: l’Umberto I di Siracusa. Insomma, il Trigona è certamente subordinato rispetto ad Avola ma nella logica di un ospedale unico.
L’affondo a Cannata
Il depauperamento dell’ospedale di Noto porta un nome e un cognome” taglio corto Auteri, riferendosi, anche questa volta senza citarlo, il deputato nazionale di FdI, che aggiunge: “Non dimentichiamo quello che è accaduto tra il 2018 e il 2023. Se si parla di legalità e trasparenza, bisogna dare seguito a quelle parole con i fatti”






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