E’ stato trovato a Mantova un pachinese di 63 anni, Giovanni Claudio Fede, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Venezia.

La condanna

L’uomo è stato condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione ed a 3400 euro di multa per  detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e tentato omicidio. Dopo la sentenza, secondo quanto fanno sapere i carabinieri del comando provinciale di Siracusa, si sarebbe reso irreperibile e da un anno le forze dell’ordine gli davano la caccia.

Le tracce lasciate

Gli inquirenti, per riuscire a rintracciarlo, avrebbero intercettato alcune conversazioni, presumibilmente con familiari o amici a Pachino, dove avrebbe ancora radici, e così sono state avviate le ricerche a cui hanno preso parte gli stessi militari della stazione di Pachino.

I pedinamenti

“La localizzazione delle utenze acquisite nel corso delle indagini e i successivi pedinamenti e appostamenti nella città lombarda, con il supporto dei militari del luogo, hanno permesso di rintracciare il 63enne all’interno di un’abitazione che al momento dell’ingresso dei Carabinieri non ha opposto resistenza” spiegano dal comando di Siracusa. Come disposto dall’autorità giudiziaria, il 63enne pachinese è stato condotto nel carcere di Mantova.

La caccia a Montisi

Continua, invece, la caccia a Giovanni Motisi, latitante dal 1998, inserito nell’elenco dei latitanti di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Giovanni Motisi è l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa nostra. E’ stato diffuso dalla Dia un nuovo identikit con il sistema  “Age progression”: consiste nell’invecchiamento fisionomico progressivo, partendo dalla studio e dall’attualizzazione di alcuni specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. “Il nuovo identikit agevolerà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà servire anche a sollecitare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano dalla Polizia di Stato