“Stiamo valutando la possibilità di presentare ricorso al Cga”. Lo ha detto l’ormai ex sindaco di Siracusa, Francesco Italia, nel corso di una conferenza stampa, a poche ore dalla decisione del Tar di annullare la sua proclamazione a primo cittadino, ottenuta nel turno di ballottaggio del 24 giugno del 2018.

“La sentenza di ieri di fatto ci consente – ha detto Italia –  di smentire la visione e la percezione di chi pensava che elezioni 10 giugno fossero fortemente viziate da un’attività criminosa tale da inficiare la legittima espressione del voto popolare. Il 93 per cento voti è stato pienamente valido e legittimo. Al centro della nostra azione è stata messa al centro la legalità. Questa sentenza chiarisce che non ci sono stati brogli”.

La Regione, dopo il pronunciamento del Tar, dovrebbe inviare un commissario per traghettare la città verso le mini elezioni che riguarderanno solo gli elettori di 9 sezioni. Ma se il ricorso di Italia dovesse essere accolto dal Cga, gli stessi giudici potrebbero restituire le chiavi di Palazzo Vermexio ad Italia in attesa del giudizio definitivo di secondo grado. Insomma, un caos politico ed amministrativo che si ripercuoterebbe sul Comune, praticamente paralizzato anche perchè nelle settimane scorse il Consiglio comunale è stato sospeso con provvedimento della Regione dopo il voto contrario dell’aula al conto consuntivo.

“Che ci sia un sindaco – ha detto Italia – ed una giunta a presidio della città è indispensabile soprattutto nei momenti delicati. In ballo ci sono questioni importanti, tra cui assunzioni, mutui, fondi per scuole, cimitero, agenda urbana. Ma tornando alle elezioni, mi preme spiegare che anche con quelle 9 sezioni Reale non avrebbe raggiunto il 40 per cento, necessario per vincere al primo turno e si spenderanno soldi per non avere alcun effetto”.

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