“Dopo le ultime affermazioni del procuratore aggiunto Fabio Scavone sull’inchiesta sui falsi d’autore Progetto Siracusa chiede le immediate dimissioni dell’assessore alla Cultura e alla Legalità, Fabio Granata“. Ad affermarlo è  Ezechia Paolo Reale, leader di Progetto Siracusa, autore del ricorso sull’annullamento delle elezioni amministrative di Siracusa del 2018 accolto in parte dal Tar, che ha disposto delle mini elezioni in 9 sezione, ma su cui pende la decisione dei giudici del Cga. 

Reale è intervenuto sulla vicenda dell’inchiesta della Procura di Siracusa che ha portato al sequestro di alcune opere d’arte di Alberto Giacometti in mostra a Noto ed a Siracusa, in quanto ritenute false. Il Procuratore aggiunto, Fabio Scavone, ha ribadito le conclusioni a cui sono giunti i consulenti nominati dalla magistratura.

“Non crediamo ci siano ancora dubbi, per quanto ci riguarda, sulla opportunità di lasciare  l’assessorato che ha promosso una iniziativa, Ciclopica, che ad oggi porta – dice Ezechia Paolo Reale –  alla triste ipotesi di un reato da parte della Procura. Siracusa ed i siracusani, ma anche gli stessi turisti che hanno visitato mesi addietro lo spazio espositivo del Convento di San Francesco, a nostro avviso, meritano un rispetto che al momento pare non sia stato dimostrato da questa amministrazione”

“Dunque, si ritengono opportune, ancora una volta – aggiunge Reale –  come è stato chiesto mesi addietro, pubbliche scuse e dimissioni immediate in attesa di un giudizio definitivo su questa triste vicenda. Lo stesso Granata “siciliano per cultura” ha chiesto ai siracusani di essere all’altezza della propria storia: è il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Le mostre con opere false non sono certo all’altezza di Siracusa: ne tragga le conseguenze ed il Comune si costituisca parte civile contro i responsabili per il grave danno arrecato all’immagine della città”.

L’assessore alla Cultura di Siracusa ha replicato a Reale.

“Le affermazioni del Procuratore Scavone sulla presunta non autenticità delle Opere di Giacometti esposte nella Mostra di Arte Plastica “Ciclopica”, se dovessero essere confermate con un rinvio a giudizio e con l’apertura di un dibattimento penale verso i soggetti responsabili della Società organizzatrice “Sicilia Musei” o verso i curatori e i proprietari delle Opere, troverebbero certamente il Comune di Siracusa costituito in giudizio per il ristoro dei danni di immagine alla Città di Siracusa che l’evento ha provocato”.

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